Tamponi: genitori e pediatri nel caos. Bruno: “Attese estenuanti e carichi di lavoro inutili. La Regione cambi le procedure”.
Genitori e pediatri sono nel caos.
La disposizione dettata dalla Regione secondo cui, in caso di un positivo in classe, i pediatri debbano fare la richiesta di tampone per i bambini sul sistema IRIS anziché con la richiesta dematerializzata si sta rivelando, va riconosciuto, del tutto irragionevole.
La procedura imposta dalla Regione obbliga i pediatri a un lavoro più lungo, farraginoso, a indagini più complesse. E allo stesso tempo obbliga i genitori - a qualsiasi ora del giorno e della sera - a doversi recare presso lo studio pediatrico e attendere il proprio turno.
Un’attesa che può protrarsi per un tempo infinito, visto che basta un positivo in una sola classe di 20 bambini, perché a fare la stessa richiesta siano 20 famiglie.
Non è possibile obbligare pediatri e genitori a questi lavoro e a questo stress aggiuntivo, da ripetere per ben tre volte in dieci giorni, quando si possono attuare procedure ben più snelle e veloci.
Come appunto la richiesta dematerializzata che permetterebbe al pediatra o alla pediatra di sbrigare tutto via mail e risparmierebbe ai genitori di dover lasciare anche il lavoro a qualsiasi ora per recarsi nel loro studio.
Inoltre tutto questo non solo sovraccarica i pediatri di altro lavoro sul fronte Covid, ma distrae dal tutto il resto del lavoro che non riguarda la Pandemia e che i medici devono pur sempre portare avanti.
Personalmente mi sono già attivato in Regione per risolvere nel giro delle prossime ore questo disagio inutile e snellire le procedure.
Sono certo che chi di dovere ascolterà questo grido di aiuto e interverrà correggendo il tiro.
Non possiamo aggiungere esasperazione a esasperazione. Soprattutto quando non necessaria.
Maurizio Bruno
Consigliere Regionale della Puglia
(gruppo consigliare PD)