Un ricordo di Damiano Franco sulla giornata di Berlinguer a Brindisi ... e non solo
Quella domenica mattina del 29 aprile 1979 al comizio di Enrico Berlinguer c'ero anch'io.
Mi sono rivisto con emozione nella foto che ritrae la marea di popolo accorsa in piazza S. Teresa.
Avevo 30 anni ed ero papà di 2 bambine, una di 3 anni e l'altra di 18 mesi.
Non potevo mancare, ero membro della Segreteria della Sezione del PCI di Mesagne. Era intitolata a Giuseppe Di Vittorio. Eravamo un gruppo dirigente costituito da un mix di giovani e anziani, animato da entusiasmo e tanta voglia di costruire un PCI aperto, democratico al suo interno, attento alle tematiche sociali attuali. Insomma un PCI berlingueriano perché Enrico si era affermato come un leader innovatore nella storia del Partito Comunista Italiano e della politica italiana.
Quel gruppo dirigente era arrivato alla direzione della Sezione attraverso un Congresso di rottura che aveva lasciato strascichi anche dolorosi tra gli iscritti.
Ma il nuovo era finalmente prevalso e per il PCI cittadino si era aperta una fase nuova che avrà il suo coronamento nelle elezioni comunali del 1980 a seguito delle quali eravamo tornati al governo della Città dopo tanti anni all'opposizione.
In quel 1979 la nostra determinazione e il nostro entusiasmo erano al punto più alto. Andavamo verso le elezioni politiche e europee con fiducia e un forte legame con il nostro elettorato tradizionale ma anche con settori nuovi della società mesagnese che aveva accolto con interesse il rinnovamento del PCI locale finalmente allineatosi con il rinnovamento nazionale interpretato da Berlinguer.
Io avevo già fatto parte della Segreteria della Sezione G. Di Vittorio negli anni tra il '72/74. In occasione del Referendum sul divorzio del 1974 avevo partecipato a numerose riunioni di caseggiato parlando a tante donne madri di famiglia. Il gruppo dirigente dell'epoca lasciava parlare volentieri me. Mi dicevano che io conoscevo la lingua e la grammatica mentre loro mettevano i concetti. In realtà io ero in sintonia con gli iscritti e i dirigenti più giovani provenienti in larga parte dalla FGCI. Infatti quella mia prima esperienza in Segreteria si concluse male e fui messo ai margini.
Il nuovo Gruppo dirigente preparò l'arrivo di Berlinguer a Brindisi con grande impegno organizzativo. Era nella tradizione del PCI mesagnese organizzare una massiccia partecipazione agli eventi politici ai vari livelli: locali, provinciali. regionali, nazionali. Credo che avemmo a disposizione un paio di pullman oltre a numerose auto di tanti compagni.
Quella domenica la diffusione de L'Unità, il giornale del Partito, la facemmo tra i partecipanti che andavano da Mesagne a Brindisi per il comizio di Berlinguer.
Da anni eravamo abituati ogni domenica mattina a diffondere il giornale. Negli anni a seguire questo impegno divenne ancora più assiduo.
Ci distribuivamo le zone dove andare a diffondere facendole turnare in modo da coprire tutto l'abitato. Questo impegno domenicale senza soste comportava molti sacrifici e rinunce non solo a noi ma soprattutto alle nostre famiglie. Quello che per gli altri era tempo di relax e di affetti familiari per noi era tempo da dare alla politica per cambiare la società e il mondo. Eravamo una generazione che riteneva che la Politica era arte nobile che serviva a costruire una società più giusta per tutti. Pensavamo che la politica cambiando il mondo avrebbe risolto anche i nostri problemi individuali.
In questa fatica domenicale eravamo non tanti ma neppure pochi. Mi piace ricordare l'impegno dell'indimenticabile Paoluccio Bottazzo e del compagno Gino Montanaro il quale con la sua 127 rossa faceva il giro di un gruppo di lettori andando a trovarli a casa loro.
Per me Enrico Berlinguer ha rappresentato la POLITICA .
Sono stato segretario del PCI di Mesagne dal1980 al 1988. Mi sono iscritto nel 1972. Sono cresciuto avendo come esempio Enrico la sua visione di un socialismo umano, di una politica ancorata ad un'etica civile. Tanti di noi piccoli dirigenti periferici, come scrisse all'epoca Repubblica, si sentivano tanti "Enrichetti".
Berlinguer se n'è andato nel 1984 ma la sua lezione politica continua a vivere.in tanti. Per quanto tempo ancora?
Damiano Franco