Di Maio: Lasciamo il Movimento 5 Stelle che da domani non sarà più la prima forza politica del Parlamento". Si sussurrano i primi nomi.
Oggi si dovrebbero costituire i gruppi in Camera e Senato.
Dalle prime indiscrezioni pare abbiano firmato per l'adesione al nuovo progetto i deputati e senatori appresso elencati. Nulla, comunque di ufficiale e si attendono conferme. Intanto il mesagnese Giovanni Luca Aresta pare faccia parte del nuovo progetto politico di Di Maio.
Camera dei deputati
Francesco D’Uva, Laura Castelli, Anna Macina, Vincenzo Spadafora, Cosimo Adelizzi, Gianluca Vacca, Sergio Battelli, Alberto Manca, Marialuisa Faro, Caterina Licatini, Luigi Iovino, Andrea Caso, Davide Serritella, Daniele Del Grosso, Paola Deiana, Elisabetta Barbuto, Iolanda Di Stasio, Sabrina De Carlo, Luigi Gallo, Alessandro Amitrano, Elisa Tripodi, Tiziana Ciprini, Manlio Di Stefano, Nicola Grimaldi, Dalila Nesci, Simone Valente, Andrea Giarrizzo, Luciano Cillis, Vittoria Casa, Gianfranco Di Sarno, Generoso Maraia, Margherita Del Sesto, Luciano Cadeddu, Pasquale Maglione, Filippo Gallinella, Gianluca Rizzo, Giovanni Luca Aresta, Mattia Fantinati, Roberta Alaimo, Maria Pallini, Chiara Gargnarli, Marianna Iorio, Luca Frusone, Silvana Nappi, Giuseppe D’Ippolito, Emanuele Scagliusi, Patrizia Terzoni
Senato
Emiliano Fenu, Carla Ruocco, Fabrizio Trentacoste, Antonella Campagna, Vincenzo Presutto, Primo Di Nicola, Simona Nocerino, Gianmarco Corbetta, Pietro Lorefice, Vincenzo Santangelo, Sergio Vaccaro, Daniela Donno, Felicia Gaudiano, Raffaele Mautone
L'addio di Luigi Di Maio al Movimento che aveva contribuito a portare oltre il 30% arriva alla fine della giornata più lunga per la tenuta della maggioranza e del governo.
L'ex capo politico M5S annuncia una "scelta sofferta" ma che pone fine alle "ambiguità". E assicura che nella nuova realtà non ci sarà spazio "per odio, populismi, sovranismi, personalismi, superficialità". Di Maio lancia la sua "operazione verità" dopo che Draghi ha incassato il sì compatto della sua maggioranza al Senato, con 219 voti, a proseguire nell'azione di sostegno all'Ucraina con una risoluzione che, dice il suo ministro degli Esteri, "rafforza il governo" con un "voto netto" dopo "settimane di ambiguità, turbolenze e attacchi" che "indebolivano" l'immagine dell'Italia all'estero. Pensare di "picconare" il governo per ragioni "legate alla crisi di consenso", senza nemmeno riuscire a recuperare voti, affonda Di Maio, è da "irresponsabili".
E conferma, acclamato dai deputati e senatori che lo stanno seguendo nel nuovo progetto, l'intenzione di continuare a sostenere "con lealtà e impegno" il governo Draghi. Non sarà, assicura, un "partito personale" ma si darà vita a "un nuovo percorso". Perché una "forza politica matura", dice ancora riferendosi ai suoi ex compagni di viaggio, deve sapere "aprirsi al confronto, al dialogo" e saper fare tesoro dell'esperienza nelle istituzioni che, a distanza di due legislature, "ci ha fatto capire che alcune esperienze del passato erano sbagliate". "Da oggi inizia un nuovo percorso. Per fare progredire l'Italia da Nord a Sud abbiamo bisogno di aggregare i migliori talenti e le migliori capacità, perché uno non vale l'altro".
Conte non replica. Ma ad avvertire che "tutto questo odio" si trasformerà in un "boomerang" ci pensa il capo della comunicazione M5S, Rocco Casalino.
Per costituire un gruppo a Palazzo Madama servono 10 senatori e a Montecitorio 20 deputati in base al regolamento. In mattinata Beppe Grillo in un post sul suo blog aveva scritto: 'Chi non crede più alle regole del gioco lo dica. Deponga le armi di distrazione di massa e parli con onestà.