Alta Velocità. Pagliaro: “Per Lecce e il Salento sogno proibito, mentre Bari festeggia la galleria. Ma la nostra battaglia va avanti”

Nota del consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani

“Mentre Bari festeggia l’apertura della galleria Monte Aglio, che entro il 2024 la collegherà direttamente a Napoli in sole due ore, per Lecce e il Salento l’alta velocità resta un miraggio. Anzi un sogno proibito, per un’assurda volontà politica di concentrare risorse solo su Bari, come se fosse il capolinea del sud Italia. È una distorsione che denuncio da sempre, rivendicando pari dignità e opportunità di sviluppo per tutti i territori. Sviluppo che non può prescindere da trasporti rapidi, moderni ed efficienti, di fatto preclusi al Salento. Pendolari, cittadini e turisti sono condannati a viaggiare sui convogli della speranza, il più delle volte senz’aria condizionata, con collegamenti sporadici e in orari scomodi, cambi treno obbligati spesso nel cuore della notte, con bagaglio al seguito. Disagi su disagi, che scoraggiano e penalizzano, e che fanno rabbia se confrontati allo sviluppo della mobilità ferroviaria che si sta garantendo al capoluogo della Puglia.

"Sono dodici anni che mi batto per denunciare questo squilibrio e chiedere interventi che strappino il Salento da una condizione di serie B. In Consiglio regionale sono state anche approvate all’unanimità due mie mozioni che impegnano il Governo della Puglia a battagliare per ottenere l’estensione dell’alta velocità/capacità fino a Lecce. Le risorse si possono trovare, se c’è la volontà politica. Se non ora, quando? Si può attingere ai fondi straordinari del Pnnr e del Piano nazionale complementare (ben 4,6 miliardi per compensare gli squilibri strutturali al sud), se si stringono i tempi della burocrazia e ci si concentra sull’obiettivo. Ma nulla è stato fatto, complice l’inerzia di Emiliano e dei parlamentari salentini e pugliesi. Ci viene offerto il contentino della velocizzazione delle tratte, che è ben altra cosa rispetto all’alta velocità. E c'è di più: la vergogna di una stazione di Lecce antiquata e con servizi carenti, dove manca persino un montascale per le persone con disabilità e per i bagagli pesanti. Ma noi non ci rassegniamo ad essere trattati da figli di un dio minore. Al lassismo e al nonsipuotismo, rispondiamo con l’ostinazione e la forza di una battaglia di giustizia, che porteremo avanti con nuove iniziative e manifestazioni. 

"Lecce, Brindisi e Taranto non sono periferia della Puglia, del sud e dell’Italia, sono il Salento. E per il Salento non smetteremo mai di chiedere trasporti su ferro evoluti e veloci, esattamente come quelli che si stanno realizzando per Bari. È da Santa Maria di Leuca che comincia l’Italia, ed è da Lecce e da Taranto che deve partire la linea ad alta velocità”.

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