Mesagne, candidature per le politiche e grandi manovre in un clima sonnolento

Si corre ormai verso le elezioni politiche.

Non si voterà forse più a settembre dovesse rientrare oggi la situazione in Parlamento, ma il conto alla rovescia è inesorabilmente avviato e la prossima volta - primavera 2023 - si voterà per il rinnovo del Parlamento sapendo che si eleggeranno 400 deputati (anziché 630) e 200 senatori (anziché 315).

Come si valuta la crisi politica a Mesagne? In verità la politica nella città messapica appare oggi abbastanza sonnolenta, quasi anestetizzata, benché la città vanti una tradizione di tutto rispetto, tanto che nel dopoguerra ha espresso quattro parlamentari nella Prima repubblica - Santo Semeraro, Giovanni Messe, Giuseppe Sasso, Michele Graduata -, successivamente in anni più recenti si sono alternati Raffaele Devicienti, Cosimo Faggiano, Toni Matarrelli, Giovanni Luca Aresta.

Quest’ultimo è il deputato uscente: candidato a sorpresa nel 2018 con il M5S, ha seguito Di Maio nella scissione dello scorso mese che ha portato alla formazione del gruppo «Insieme per il futuro» che veleggia verso posizioni moderato/centriste.

I militanti locali più ortodossi del Movimento non l’hanno certo presa bene e per il deputato mesagnese la riconquista di un seggio parlamentare appare certamente più ardua della precedente tornata. La prima forza politica del Parlamento, alla prova di governo dopo le tante attese suscitate, ha perso progressivamente il consenso elettorale e si è dilaniata al suo interno. Il deputato ex 5Stelle forse non casualmente ha costruito un rapporto di notevole sintonia con il sindaco Toni Matarrelli, forse sperando in un sostegno dello stesso, mentre in Consiglio comunale il consigliere pentastellato Carlo Ferraro, rimasto nel Movimento, è stato fieramente all’opposizione e tra i due da tempo è maturata una rottura.

Sulle future mosse politiche molto dipenderà dalle intenzioni del sindaco Matarrelli, oggi anche presidente della Provincia e presidente dell’Autorità Idrica Pugliese, certamente l’uomo politico di maggior peso a livello provinciale. Se egli volesse essere direttamente della partita, avrebbe ottime probabilità di tornare in Parlamento, ma probabilmente con gli attuali incarichi e con un disegno di governo cittadino ambizioso e di grande impatto risulta essere più influente di un parlamentare.

Eletto al fotofinish nel ballottaggio a sindaco, Matarrelli ha dimostrato di saper mettere a frutto la gestione amministrativa, ricavandone un notevole consenso personale, alimentato anche da una potente macchina mediatica, in particolare sui social sui quali è molto presente, tanto che l’opposizione e i suoi detrattori spesso ironizzano sui suoi numerosi selfie.

Gli manca un partito. Dopo l’esordio come esponente di Rifondazione comunista, da tempo ha lasciato la collocazione politica originaria dimostrando un eclettismo che gli permette di costruire rapporti politici a largo raggio ed a Mesagne nel nome di un civismo diffuso è difficile definire politicamente la sua maggioranza. In Provincia, invece, è stato eletto come presidente di una coalizione di centro sinistra. È nota la sua vicinanza al Presidente della Regione Michele Emiliano - ieri era a Roma coin lui, unico sindaco pugliese a parlare proprio di Mesagne - che già in campagna elettorale per le Comunali a Mesagne aveva fatto sentire tutto il suo peso politico e che non mancherà di farlo in quest’imminente occasione.

Anche senza una partecipazione diretta, la forza elettorale di Matarrelli può certamente orientare il risultato come è stato per l’elezione del mesagnese Mauro Vizzino in Consiglio Regionale, e pertanto egli giocherà comunque una sua partita. E gli oppositori dell’attuale giunta comunale? Del centro destra, o almeno di quello che non è stato coinvolto nella rete dei movimenti civici a sostegno del sindaco, oggi rappresentato in Consiglio da Carmine Dimastrodonato, si segnala un’affollata iniziativa sui tributi del Consorzio di Bonifica dell’Arneo, cui ha partecipato anche il consigliere regionale del Pd Fabiano Amati, vera spina nel fianco della Giunta Emiliano. Il Movimento Libero e Progressista rappresentato in Consiglio dall’ex sindaco Pompeo Molfetta e il Movimento 5 Stelle, periodicamente intervengono con pungenti prese di posizione su temi amministrativi a dimostrare che non è tutto oro quel che luccica, il Partito Democratico si limita all’opposizione consiliare e pare sia attraversato da un confronto interno tra chi ritiene inaccettabile la gestione personalistica e a tutto campo di Matarrelli e chi pensa invece di aprire un interlocuzione con il sindaco anche sulla base della coalizione di centrosinistra formata alla Provincia e quindi con una chiara connotazione politica in sede locale. Insomma situazione politica sonnacchiosa, ma suscettibile di evoluzioni imprevedibili.

(a.scon.)

fonte: Gazzetta Mezzogiorno del 20.07.2022

Per offrirti il miglior servizio possibile questo sito utilizza cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego in conformità della nostra Cookie Policy.