Amati: “Per colpa dei no-a-tutto torna il carbone a Cerano. Spero per poco e confido nella capacità Enel”

“Torna a pieno regime il carbone alla centrale Enel di Cerano e la responsabilità di tutto ciò è chiarissima:

l’ideologia no-a-tutto a discapito del programma sì-con-giudizio. Spero che duri pochissimo e per questo confido sul mercato, considerato che il prezzo dell’energia da carbone è ormai superiore a quello da fonti rinnovabili, e sulla straordinaria capacità tecnica di Enel e dei suoi uomini. Ovviamente sarò molto attento a monitorare le attività, per fare in modo che tale novità non superi mai alcun parametro legale di sicurezza a presidio della salute delle persone”.

Lo dichiara il Presidente della Commissione Bilancio e programmazione Fabiano Amati.

“La giusta lotta contro il carbone e i suoi effetti inquinanti ha purtroppo trovato l’ostacolo di persone che per motivi politici hanno istigato le paure della gente in buona fede, sabotando tutte le iniziative di differenziazione delle fonti e dei fornitori.

C’è voluta la guerra, incentivata dalla prepotenza di un dittatore consapevole di avere in pugno il mondo per la fortuna di possedere le materie prime, a sbattere in faccia la realtà e il mondo d’illusioni in cui eravamo stati spinti attraverso mortifere ideologie.

Una lunga sequela di no, in particolare alle infrastrutture per la produzione di energia da gas e fonti rinnovabili, messa in scena per infondati motivi ambientali e paesaggistici, ci ha riportato con il carbone in casa. Amaramente.

L’unica fortuna per tornare rapidamente al mondo senza carbone, tuttavia, consiste nell’ambientalismo delle leggi del mercato e con i programmi Enel di spegnimento della produzione a carbone. Infatti: allo stato non risultano modificati i programmi Enel nel processo di riconversione, né mi sembra vi sia questa intenzione, e sarà di grande aiuto l’impennata del prezzo del carbone, per cui il mercato sarà complice della prospettiva ambientalista, rendendo più conveniente la produzione da fonti rinnovabili, così com’è già oggi. Il tutto alla condizione che tacciano per sempre i no-a-tutto anche sulle rinnovabili, per ciò intendendo in particolare l’eolico offshore”.

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