Consiglio regionale Puglia, Amati: “Di rinvio in rinvio, senza mai decidere. Gas, liste attesa, fine vita e Arpal possono aspettare”
Dichiarazione del Consigliere regionale Fabiano Amati.
“Tutti gli argomenti rinviati al Consiglio regionale del 4 ottobre. Chiusi per un periodo di lunghe ferie per evitare di decidere e la politica ridotta a un grande gioco di società.
Non si risponde a nessuna domanda.
C’è una proposta di legge per ridurre le bollette del gas e ci si aspetterebbe la convocazione in seduta permanete di Commissioni e Consiglio. E invece? Si rinvia per riflettere, utilizzando la scusa dei pareri tecnici alla proposta di legge e quindi nulla di fatto.
C’è una proposta di legge per sospendere l’attività a pagamento e ridurre l’incivile fila ai Cup, come peraltro la legge statale pretende, e anche qui sarebbe utile la convocazione in seduta permanente di Commissioni e Consiglio. E invece? Si fa finta che la proposta non esista, si nasconde il fatto che qualche anno fa l’idea fu sabotata per non dispiacere alcuni medici e quindi nulla di fatto.
C’è una proposta di legge per introdurre il fine vita per malati incurabili e terminali, così da evitare inutili sofferenze, e anche in questo caso ci si aspetterebbe l’impegno più costante per approvarla rapidamente. E invece? Si rinvia la decisione perché l’argomento divide, come se eseguire una sentenza della Corte costituzionale fosse un’attività facoltativa, facendo finta di non sapere che l’argomento è nel programma elettorale del Partito democratico, sotto la cui bandiera si sono candidati anche quelli che si trastullano nell’arte del rinvio.
C’è una proposta di legge per mettere fine alle attività discutibilissime dell’attuale dirigenza dell’Arpal e anche in questo caso basterebbero solo pochi minuti per il voto del Consiglio. E invece? Si rinvia la decisione al dopo elezioni, forse nella speranza di eleggere nelle fila di Calenda il DG e poi farlo tornare nelle fila degli amici di Emiliano, senza considerare che la proposta di legge non ha natura elettorale ma è diretta a garantire il buon andamento della pubblica amministrazione.
Insomma, tante cose da fare per accreditarsi agli occhi dei cittadini come coalizione di governo popolare e di massa, tutte messe nel dimenticatoio forse per far prevalere la condizione di coalizione elitaria e fortemente autoreferenziale, impegnata a sollevare lo spauracchio della destra per nascondere l’incapacità a decidere e ad accordarsi con i bisogni delle persone”.