Apulia Film Commission da rifondare. Una nota di Paolo Pagliaro.

“La situazione attuale dell’Apulia Film Commission è una brutta telenovela,

in cui il regista – la Regione Puglia azionista di maggioranza della fondazione – è il grande assente. Dal racconto della presidente Simonetta Dellomonaco, audita oggi in seconda Commissione del Consiglio regionale, sono emerse irregolarità gestionali e lo stallo delle attività di Cineporti e Festival, messe nero su bianco in una relazione inviata il 1° settembre scorso al Consiglio di amministrazione, al Collegio dei sindaci, al direttore del Dipartimento Cultura della Regione. Sedici pagine da cui affiorano criticità gravi e la paralisi che ho denuncio già da mesi, chiedendo di mettere un punto alle beghe ai vertici di AFC per potersi concentrare sul rilancio della fondazione. Un meccanismo inceppato da lungo tempo, che sta perdendo pezzi. I Cineporti di Bari, Lecce, Taranto e Foggia sono contenitori vuoti e in deterioramento, che andrebbero innanzitutto ristrutturati e rimessi in sesto. Per i primi due ci sono anche fondi deliberati ad hoc ma non si procede con i lavori, mentre i dipendenti lavorano altrove. Ho constatato e denunciato nel mio sopralluogo del luglio scorso lo stato di degrado del Cineporto di Lecce e della sala Bertolucci che ne era il fiore all’occhiello, con impianto elettrico e idraulico fuori uso. I tre dipendenti rimasti sono stati trasferiti in due uffici del Museo Castromediano. La presidente ha dichiarato di aver chiesto conto invano del mansionamento di tutti i dipendenti, collaboratori e consulenti di Apulia Film Commission. Ha contestato opacità su consulenze esterne, retribuzioni e straordinari, così come la mancata pubblicazione del bando approvato a novembre 2021 per il finanziamento pubblico-privato dei festival.

A tutto questo non è stata data ancora risposta: la riunione del consiglio di amministrazione convocata per il 9 settembre è saltata ed è stata rinviata al 30 settembre. Il mio auspicio è che non ci siano ulteriori slittamenti e si ponga fine a questo stillicidio, per rimettere in cantiere progetti e attività che stanno morendo. Una volta archiviata questa bruttissima pagina della fondazione, serve una gestione nuova e trasparente, che rimetta al centro i Cineporti e ne faccia i motori della promozione dei diversi

Per offrirti il miglior servizio possibile questo sito utilizza cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego in conformità della nostra Cookie Policy.