Pri: “La sanità brindisina non può essere la cenerentola della Puglia”
BRINDISI – Ci aspettavamo un autunno caldo anche nella nostra città,
con molte aziende costrette a chiudere i battenti o a ridurre gli organici a causa del caro energia e lavoratori in piazza a reclamare il proprio diritto alla conservazione del posto di lavoro. Non avremmo mai creduto che tanto si potesse verificare anche nel settore della sanità e per motivi totalmente diversi. Esprimiamo quindi la nostra solidarietà ai dipendenti della Sanitas Service assunti a tempo determinato per far fronte alla crisi pandemica il cui contratto è scaduto il 30 settembre senza che sia stato rinnovato. Ci sembrano risibili le motivazioni addotte dalla Regione dopo che era stato raggiunto un accordo tra la Direzione Generale e le Organizzazioni Sindacali per una proroga tecnica di un mese finalizzata ad individuare gli strumenti per stabilizzare questi lavoratori. La nomina del nuovo Amministratore della Sanitas Service, la redazione del piano industriale e del piano occupazionale sono tutti adempimenti che ben potevano essere assolti in questo mese di proroga. La verità è che anche nella sanità Brindisi è diventata una realtà di serie B. L’assurdo è che questi lavoratori vengono mandati a casa proprio mentre è prossima a ripartire la campagna vaccinale, con 40.000 dosi consegnate alla ASL di Brindisi. Il covid, infatti, non è stato affatto debellato ed i vaccini continuano ad essere ancora l’unico strumento efficace per evitarne la diffusione. Ci auguriamo, allora, che tutte le Istituzioni brindisine si schierino al fianco di questi lavoratori, oggi impegnati in un presidio permanente dinnanzi al Di Summa, e che la Regione torni sui propri passi concedendo questa proroga e provvedendo rapidamente alla adozione di quegli
Il Segretario Cittadino PRI (Vito Birgitta)
Il Capogruppo PRI (Gabriele ANTONINO)