Amati dopo la costituente Pd: “È oramai vitale lottare per mandarli a casa”
Dichiarazione del Consigliere regionale Fabiano Amati.
“Per il Comitato costituente nazionale del PD non era prevista un’elezione ma una nomina. Come sempre. Un metodo di autoconservazione per chi già c’è e una selezione modello talent a proprio uso e consumo, per evitare ingressi di altri dirigenti con cui confrontarsi.
Mi ero proposto a Letta con una mail, sono stato tra i pochissimi, prendendo tutto sul serio, un po’ provocando, con una buona dose di auto-illusione e con un dettagliato manifesto d’idee. Cosa c’è di meglio delle idee per un processo costituente? Risultato? Escluso. Non c’è posto per chi prende le cose sul serio e per le idee che non siano le loro.
E infatti quasi tutti i componenti della Costituente sono stati individuati, senza che si erano formalmente proposti, dividendoli in questo modo: 1/3 per nominarsi tra loro e loro; 1/3 per spartirsi, tra loro e loro, la società civile battezzata da loro; 1/3 per far rientrare tra loro, gli amici loro che da qualche anno non erano con loro.
Il problema è che non hanno ancora capito che il problema sono loro, privi di idee o di parole chiare su ogni problema, finendo per non entusiasmare o rappresentare nessuno. La malattia che si mette al capezzale del malato. E l’agonia continua.
La lotta per mandarli a casa è a questo punto vitale, per evitare di ridurre la storia del riformismo italiano alla dimensione del partito socialista francese.”