Prestiti e debiti (di Carlo Ferraro)
Nell’ultima riunione dell’anno della Prima Commissione Uso ed Assetto del Territorio,
si è discusso di due temi: il primo riguardante l’adeguamento del nostro Regolamento edilizio a quello regionale, ed il secondo relativo alla richiesta di un prestito di un milione di euro per l’acquisizione di nuove aree.
Lasciando da parte la prima questione, di natura prettamente tecnica, parliamo del secondo punto: le aree oggetto di acquisizione sono una per l’ampliamento del cimitero, un’altra riguarda il terreno costeggiante via Damiano Chiesa, per allogare in futuro la pista di atletica, oggetto di relativo concorso, ed una terza relativa alla fascia di rispetto esistente tra il cimitero ed il cavalca ferrovia.
La cosa strana è che la delibera relativa alla richiesta di prestito è del 25 maggio c.a., già approvata dal ragioniere capo e dal dirigente dell’ufficio tecnico, e che viene sottoposta alla commissione ben sei mesi dopo…
Viene spontaneo chiedersi a cosa serva la Prima Commissione se è chiamata semplicemente ad avallare una delibera mai discussa nella sede più opportuna.
In un paese normale sarebbe dovuta passare prima dal vaglio della commissione e solo dopo aver avuto l’avallo di questa, approvata dagli organi preposti ed infine portata in consiglio comunale per l’approvazione finale.
Ma questo non è l’unica forzatura, della vicenda.
Come può la commissione decidere sull’ampliamento del cimitero senza avere contezza della reale necessità di ampliarlo, senza un dato statistico che lo giustifichi? Senza i dati sulla mortalità, senza una relazione tecnica che ne spieghi l’urgenza?
Relativamente alla pista di atletica ho fatto notare ai membri della commissione che detta pista entra a malapena nel lotto di via Damiano Chiesa; infatti avremo sì la pista, ma priva delle tribune, senza la pista di sgambamento (cose che c’erano nel nostro progetto) e senza la distanza normativa dalle strade che la contornano. Con queste limitazioni non potrà mai essere omologata dal CONI per nessuna gara, nemmeno a livello regionale. Ma, forse, solo come “impianto sportivo di esercizio”, ovvero destinato alle attività propedeutiche alle gare agonistiche.
Per la terza area, una fascia di rispetto, essendo un’area residuale ed inutilizzabile, non se ne capisce l’utilità del suo acquisto. Soldi buttati al vento…
Davvero c’è bisogno di indebitarci per un milione di euro quando non sono ben chiari i benefici che ne deriverebbero alla comunità?
Questa amministrazione ha già tanti progetti in fieri, tutti approvati ed in attesa di essere cantierizzati, e già adesso è in difficoltà nel seguirne i lavori, come dimostrato dal farraginoso avanzare dei cantieri per la fognatura. Come farà l’ufficio tecnico a sorvegliare l’andamento di tutti i lavori previsti?
Ma a parte questi dubbi, che potrebbero essere sciolti da un confronto più accurato, se solo lo si volesse, resta sempre un dato che crea sconforto: è già accaduto per i progetti di rigenerazione urbana dei Grutti, che questi non siano mai passati dal vaglio della prima commissione. Quindi la domanda resta sempre la stessa: a cosa serve la Commissione Uso e Assetto del Territorio, se poi questa amministrazione la scavalca regolarmente?
In questo modo non solo è delegittimata e praticamente inutile questa Commissione, convocata sei mesi dopo un atto deliberativo già acquisito, ma sono tutti gli strumenti di partecipazione democratica ad essere resi inutili al cospetto di un potere deliberativo che ormai ha preso il posto di una democrazia monca; nei fatti una sorta di monocrazia autoritaria.