Alla "sinistra d'appendice" non piace "la sinistra governista - cacasotto"

Riceviamo da Anonymus e volentieri pubblichiamo.

 

Aduso ai "caminetfi", anzi, come altri dicono "alli fucaliri", non gli è piaciuta l’assemblea aperta del Partito Democratico che si è tenuta di recente a Mesagne.

Ho notato, mentre andava via, il ghigno contento, maligno ed irridente del gatto illusoiamente tronfio, il sorcio in bocca.

Non resta che riunirsi difronte al caminetto e banchettare.

Eccola lì riunita "la sinistra governista - cacasotto" in crisi di astinenza della corona del governante:incredula che ciò sia potuto accadere e incapace di risalire la china del consenso elettorale.

Cintura nera dell'abbandono, principe "dei picciusi", (il re non intende lasciare il trono per almeno i prossimi dieci anni), la "sinistra; d'appendice" remora per anni sul collo, succhiando sangue e idee, del bue che con fatica, metodo, programmi e uomini giusti, tira l'aratro per spaccare la terra, non aspetta altro: banchettare con quello che resta del Partito Democratico.

La "sinistra governista" questo è il punto politico: alla sinistra d'appendice non piace.

Medaglia olimpica tra quelli che mani in tasca, sigaretta appesa al labbro, sghembo il cappello, osservano gli altri che sgobbano lavorando, la "sinistra d'appendice" sa sempre quello che bisogna fare, senza mai sporcarsi le mani, rispetto a chi fa e si mette in gioco e si assume le responsabilità del ruolo assegnatogli dagli elettori: anche in periodi difficili come questo.

E quando la sorte le assegna l'agognato scettro, la sinistra d'appendice scappa.

Scappa anche dalla opposizione perché è molto più comodo; e poi vuoi mettere, con nessuna responsabilità si campa di rendita: tanto c'è chi le responsabilità se le assume.

Da questo punto di vista la "sinistra d'appendice" è imbattibile e non sarebbe ammessa a giocare in qualunque torneo perché troppo forte come quella famosa squadra di calcio esclusa dai tornei internazionali perché insuperabile.

Si guarda intorno e, pur uscendo da una assemblea aperta del Partito Democratico, molto partecipata e sofferta, sebbene in crisi, si comporta come la rana di Fedro.

Quella che toccata dall'invidia, gonfia la sua rugosa pelle sino a scoppiare tanto, se poi c'è da compilare le liste elettorali, si può sempre bussare in casa PD da Bruxelles sino a Mesagne.

ANONIMUS

6 gennaio '23

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