Papilloma Virus, Lopalco (PD) presenta una Pdl: “Eliminare il cancro del collo dell’intero si può, con un vaccino efficace e sicuro”
RELAZIONE
Il virus del papilloma umano (HPV) è la causa primaria di diverse forme tumorali maligne, prima fra tutte per frequenza ed impatto sanitario il carcinoma del collo dell’utero. Altre forme tumorali causate da HPV, che possono colpire sia uomo che donna, interessano gli organi genitali esterni, l’ano, ed il distretto testa-collo. Queste ultime, pur essendo meno frequenti, sono comunque gravate da un elevato tasso di letalità. Oltre alle forme tumorali, i diversi ceppi di HPV sono causa della malattia papillomatosa (verruche) che rappresenta anch’essa un problema di sanità pubblica non banale.
La vaccinazione contro HPV è stata introdotta in Italia nel gennaio 2008 con l’offerta gratuita del vaccino a tutte le ragazze di 12 anni (coorte di nascita 1996). Con il Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2017-19, l’offerta vaccinale è stata estesa anche al maschio a partire dalla coorte di nascita 2006 e alle donne al compimento del 25° anno, utilizzando come occasione opportuna la prima chiamata per lo screening con il PAP test. La vaccinazione degli uomini è intesa, oltre che a prevenire i papillomi e le forme cancerose che colpiscono anche il maschio, a ridurre ulteriormente la circolazione del virus con un beneficio indiretto anche per le partner.
La Regione Puglia ha accolto negli anni ogni aggiornamento al calendario vaccinale prima con Delibera della Giunta regionale del 20/05/2014 n. 958 “Commissione Regionale Vaccini. Modifica Calendario Regionale per la vita 2012 - DGR 241/2013. Approvazione nuovo Calendario Vaccinale per la vita 2014” che ha introdotto la vaccinazione nel maschio e alla seconda coorte di offerta attiva alle donne 25enni. Con Deliberazione della Giunta Regionale del 07/06/2017, n. 885 “Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2017-2019 (PNPV). Recepimento ed approvazione del nuovo Calendario Vaccinale per la Vita nella Regione Puglia” è stata riconfermata l’offerta attiva a maschi e femmine nel 12° anno di vita, l’offerta attiva alle donne di 25 anni in concomitanza con il primo accesso allo screening ed è stata aggiunta l’offerta attiva a uomini che fanno sesso con uomini.
La vaccinazione contro l’HPV si è dimostrata straordinariamente sicura ed estremamente efficace. L’efficacia protettiva è stata dimostrata anche nella prevenzione delle recidive di carcinoma cervicale in donne trattate per forme precancerose o cancerose in stadio iniziale (fino a CIN2/3).
Il vantaggio della vaccinazione, inoltre, si estende anche alle politiche di screening per il cancro cervicale. Secondo le più recenti linee-guida del Gruppo Italiano Screening del Cervicocarcinoma (GISCI), nelle donne vaccinate a 12 anni l’età del primo screening può essere spostata fino a 30 anni. Inoltre, nei programmi di screening in cui il PAP test è combinato alla ricerca del HPV-DNA, la vaccinazione aumenta gli intervalli fra uno screening e l’altro poiché aumenta la quota di donne che risultano negative alla ricerca del virus.
La disponibilità di una vaccinazione efficace e sicura ha spinto, a livello internazionale, l’OMS a lanciare un programma globale di eliminazione del cancro del collo dell’utero attraverso l’azione combinata dei programmi di vaccinazione, screening e trattamento precoce. Nell’agosto 2020 l’Assemblea Mondiale della Sanità ha adottato il documento Strategia Globale per l’eliminazione del cancro del collo dell’utero che include l’obiettivo di copertura vaccinale del 90% di tutte le adolescenti al compimento del 15° anno di età. Per l’adozione di questa strategia l’Italia dovrebbe partire avvantaggiata, essendo stata fra i primi Paesi al mondo a lanciare la campagna di vaccinazione nelle adolescenti ed avendo nel tempo anche esteso l’offerta vaccinale sia ai maschi che alle donne più grandi a rischio di recidiva tumorale. Purtroppo, la copertura vaccinale contro l’HPV è ancora a livelli non ottimali raggiungendo, a livello nazionale, un picco di circa il 70% solo nella coorte di nascita femminile del 2001. In Puglia, le coperture vaccinali non si discostano di molto dalla media nazionale. Gli ultimi dati disponibili risalgono al 31/12 /2021 e riportano il valore più alto di copertura nelle femmine nella coorte di nascita 2000 pari al 78%. Nelle altre coorti di nascita la copertura scende a valori inferiori. Le coperture vaccinali nel maschio sono decisamente più basse, con il valore massimo registrato nella coorte di nascita 2006 pari a 65,5%. Da sottolineare che l’obiettivo di copertura previsto dal Piano Nazionale di Prevenzione vaccinale sia nel maschio che nella femmina è del ≥95%.
Raggiungere gli obiettivi di copertura previsti dal PNPV sarebbe dunque un vantaggio sia in termini di guadagno di salute che di allineamento con le politiche sanitarie indicate dall’OMS. Ad oggi, il Ministero della Salute non ha ancora adottato ufficialmente la risoluzione dell’Assemblea Mondiale della Sanità dell’agosto 2020, ma nella nostra Regione esistono già i presupposti organizzativi e le basi normative per raggiungere gli obiettivi indicati dall’OMS restando sempre nel recinto di attuazione dei LEA.
La finalità di questa proposta di legge è quella dunque di attuare una strategia efficace per il raggiungimento degli obiettivi di copertura indicati dai Piani Nazionali e stimolati dalle politiche sanitarie internazionali. Da quando è stato lanciato il programma nazionale di vaccinazione contro l’HPV troppe cittadine e cittadini sono stati privati di un loro diritto alla prevenzione. Una quota variabile fra il 20% ed il 40% in ciascuna coorte di nascita, infatti, non risulta vaccinata nonostante rientrasse nelle fasce di età di offerta gratuita della vaccinazione. Con questa legge si intende pertanto mettere in campo tutte le azioni necessarie per l’identificazione dei soggetti non vaccinati pur avendone diritto e l’offerta gratuita attraverso sistemi di chiamata attiva. Tale offerta deve necessariamente accompagnarsi, come previsto dal Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale, da un programma di formazione e aggiornamento degli operatori sanitari coinvolti oltre che di comunicazione e sensibilizzazione della popolazione target della campagna straordinaria di recupero.
PROPOSTA DI LEGGE ARTICOLATA
Art. 1
(Finalità)
- La Regione Puglia tutela la salute pubblica quale diritto fondamentale dell’individuo e della collettività e riconosce come prioritaria la promozione della salute dei cittadini, individuando la vaccinazione quale strumento indispensabile di prevenzione primaria, complementare alle attività di screening ai fini dell’eliminazione del carcinoma del collo dell’utero e delle altre patologie HPV-correlate.
- In ottemperanza a quanto previsto dai programmi OMS di salute globale e per la piena realizzazione del Piano Nazionale della Prevenzione Vaccinale 2017-2019 approvato con l’Intesa sancita in sede di Conferenza Permanente per i Rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano in data 19 gennaio 2017 e il Piano Nazionale della Prevenzione Vaccinale 2020-2025 presentato in data 30/12/2021 e ancora in itinere, la Regione si impegna a mettere in campo su tutto il territorio regionale ogni azione utile a raggiungere gli obiettivi di copertura vaccinale contro il Papillomavirus in tutti i gruppi di popolazione che abbiano acquisito il diritto alla vaccinazione, nell’interesse prioritario della salute collettiva.
Art. 2
(Oggetto)
- La Regione, per le finalità di cui all’articolo 1, garantisce e promuove l’offerta attiva e gratuita della vaccinazione anti-HPV, sviluppando un programma di chiamata individuale, a tutti i soggetti che ne hanno acquisito il diritto.
- La Regione sviluppa percorsi integrati e coordinati di prevenzione e presa in carico della malattia nel suo complesso, che vadano dalla prevenzione primaria (vaccinazione, promozione di comportamenti volti a ridurre il rischio di contrarre l’infezione da HPV nella popolazione sia femminile che maschile) alla prevenzione secondaria (screening e diagnosi precoce), fino alla riduzione delle perdite al follow up e al miglioramento della qualità della vita delle pazienti colpite dalla neoplasia.
Art. 3
(Informazione e comunicazione)
- La Regione promuove interventi di informazione e sensibilizzazione, in modo particolare all’interno delle scuole secondarie di primo e secondo grado, dei punti di ritrovo per i giovani e giovanissimi, delle strutture sanitarie pubbliche e privare, specialmente negli sportelli di informazione al pubblico e nei reparti di pediatria, con particolare riferimento ai Consultori femminili.
Art. 4
(Clausola valutativa)
- Il Consiglio regionale esercita il controllo sull’attuazione della presente legge e valuta i risultati ottenuti in merito al raggiungimento degli obiettivi previsti.
- A decorrere dal giorno di entrata in vigore della presente legge, entro il 28 febbraio di ogni anno, la Giunta Regionale trasmette alla Commissione regionale competente una relazione contenente:
- Risultati emersi in termini di copertura vaccinale nell’anno solare precedente;
- Segnalazione di eventuali criticità emerse nell’applicazione della presente legge;
- Informazioni in merito all’attività di sensibilizzazione rivolte ai genitori, ai soggetti interessati e al personale sanitario.
Art.5
(Clausola di neutralità finanziaria)
La presente Proposta di Legge non comporta variazione in aumento o in diminuzione a carico del bilancio regionale.
Art. 6
(Entrata in vigore)
La presente legge entra in vigore il giorno successivo alla data di pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia.
Pier Luigi Lopalco
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