Lo scippo di Muro Tenente (di Carlo Ferraro)
Il 13 luglio, la scorsa settimana, è stata presentata in prima commissione una nuova bozza dell’accordo
tra le parti per la gestione del nascente parco di Muro Tenente; con estrema sorpresa, dall’opposizione abbiamo rilevato il fatto che in questa nuova bozza non comparisse più tra le parti concorrenti l’università di Amsterdam, pur coinvolta nella precedente bozza presentata dall’amministrazione il 23 maggio scorso, in cui veniva affidata la direzione scientifica del parco al prof. Gert Jan Burges.
Alle nostre richieste di chiarimento il presidente del consiglio, il vice sindaco ed il presidente della prima commissione non sapevano cosa rispondere, e proponevano di chiedere chiarimenti al sindaco (!), ammettendo così, implicitamente, che la decisione era tutta sua.
Vale la pena per un attimo sottolineare la gravità di questa decisione dell’amministrazione, o del sindaco: l’università di Amsterdam, per più di un trentennio, ha profuso risorse economiche ed umane, nella fattispecie diversi archeologi con studenti olandesi al seguito, formando una virtuosa collaborazione con le comunità di Mesagne e Latiano.
Estromettere la suddetta università, senza la quale il sito di Muro Tenente non sarebbe mai esistito, valorizzato e salito agli onori della cronaca, ci sembra un atto di estrema scortesia, uno sgarbo istituzionale estremamente grave. E soprattutto un atto grave di irriconoscenza.
Il 19 luglio, in una seconda riunione urgente, il sindaco ha spiegato che il consorzio tra le due città e la Sovrintendenza serve per ottenere più punti nella graduatoria dei richiedenti il finanziamento di un milione di euro, così come previsto dalla Regione. Questa cosa resta, ai più, incomprensibile, dal momento che nelle precedenti bozze di consorzio la sovrintendenza era comunque presente. Cosa cambierebbe adottando la bozza precedente, ai fini del finanziamento? Nulla.
Rimane quindi inspiegabile la scelta del sindaco.
E ripassando la tempistica delle pubblicazioni delle leggi qualche sospetto si irrobustisce.
La prima bozza di consorzio ci è stata presentata, come già detto, il 23 maggio; l’atto dirigenziale con cui la Regione mette a disposizione le somme per il progetto Smart-in è il n. 94 del 13 giugno.
Il 13 luglio, un mese dopo (!) veniva presentata alla prima commissione la nuova bozza di accordo tra le parti per la gestione del Parco di Muro Tenente, facendo cadere dalle nuvole gli stessi rappresentanti della maggioranza. Ovviamente il tutto operando con estrema fretta, invocando, ora, l’estrema urgenza…
Così, invece di riunire per tempo la prima commissione, e poter ragionare sul da farsi, qualcuno ha preferito modificare completamente la bozza di accordo e presentarla a pochi giorni dal consiglio comunale in cui dovrebbe essere approvata con urgenza, visto che il bando scade il 4 agosto. Ed il consiglio comunale è fissato per domani 21 luglio.
Come sempre, quando si vuol far passare qualcosa di poco chiaro e condivisibile, si scelgono tempistiche urgenti.
Però il sindaco ha “promesso” che le relazioni con le Università saranno mantenute con un ulteriore accordo… Parole scritte sull’acqua.
Piccola annotazione a margine: un consorzio tanto è più democratico quanto più è partecipato; qui invece assistiamo ad una “conventio ad escludendum”, con tutte le conseguenze che essa comporta.
Il sindaco dovrebbe smetterla di considerare l’amministrazione dei beni comunali come un fatto di sua esclusiva competenza, comprendere che anche lui è di passaggio, e per questo non si può permettere di prendere decisioni così drastiche e perentorie; dovrebbe invece curare che le cose vadano avanti senza atti o azioni che possano compromettere le future relazioni con l’università di Amsterdam e l’Unisalento. Perché è evidente che se si seguisse questa strada qualsiasi futura relazione con queste sarebbe irrimediabilmente compromessa.
Per quanto riguarda invece gli altri rappresentanti della maggioranza, vice sindaco, presidente del consiglio, assessori e consiglieri, ci duole dover rilevare la loro irrilevanza nell’amministrazione, il loro declassamento a mera foglia di fico istituzionale e a cui non rimane altro da fare se non credere, obbedire, combattere.
Il Movimento 5 Stelle
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