Pale eoliche nel prossimo consiglio comunale.
Il prossimo consiglio comunale si terrà sabato mattina ed oltre ad essere convocato in un giorno inusuale
porta con sé una serie di argomenti che questa amministrazione si è guardata bene dal pubblicizzare. In una sola settimana come consiglieri abbiamo potuto visionare poche carte relative a diversi interventi che potremmo definire epocali: la nostra cittadina darà l’addio alle sue origini agricole e contadine per diventare un territorio post- industriale.
Infatti saremo chiamati a dare l’assenso ad una serie di interventi che sconvolgeranno la nostra terra: l’approvazione di ben tre centrali eoliche per un totale di 12 pale, e di un sito industriale che ospiterà un bio-digestore anaerobico per il trattamento di alghe e sfalci agricoli per produrre metano.
E tutto questo in gran fretta, come è uso di questa amministrazione quando sono in ballo questioni “difficili”, di cui meno se ne parla è meglio è.
Invece di coinvolgere i cittadini in questioni importanti dal punto di vista della ricaduta economico ed ambientale, si sceglie di trattare questi argomenti come normale amministrazione, minimizzando gli effetti che le decisioni avranno su tutto il nostro territorio. Infatti, dopo queste 12 pale eoliche molte altre ne sono in arrivo; e senza che il cittadino ne sia minimamente informato.
Tutto questo viene fatto passare come obbligatorio, dato che è lo stesso Ministero della Transizione Energetica che ce le impone dall’alto, dimenticando che ultimamente la Corte dei Conti europea ha stigmatizzato pesantemente l’allocazione delle centrali eoliche nel paesaggio, per il loro pesante impatto ambientale.
Qui non critichiamo questa fonte di energia alternativa, ma il fatto che si occupi estesamente un territorio vocato all’agricoltura, data la sua fertilità che non trova pari in altre regioni.
Ci sono diverse ragioni che ci fanno pensare ad una soluzione sbagliata per il nostro territorio; prima di tutto una ragione storica: la nostra terra è stata la culla di diverse civiltà che si sono succedute nel tempo, e quindi ricco di preesistenze tutt’ora inesplorate. Anni fa si diceva che la Storia è il nostro petrolio; oggi sembra che questa frase non sia più di moda e che la fame energetica esiga le vie brevi per questa soluzione.
È oltre modo urgente redigere una mappa archeologica aggiornata del nostro territorio, proprio per evitare che le colossali fondazioni di queste pale eoliche vadano a distruggere il nostro petrolio; a Mesagne abbiamo diversi studiosi del nostro territorio dal punto di vista storico e naturale, che ne sanno molto di più di chi studia l’archeologia in posti lontani da qui. Ed inoltre le mappe della Regione necessitano anch’esse di un aggiornamento approfondito che nessuno, attualmente, porta avanti.
Queste centrali eoliche saranno costruite ai bordi del Limitone dei Greci, un luogo densamente antropizzato nella storia; grazie alla presenza di sorgenti sotterranee che partono da Oria per arrivare fino al Tempio di San Miserino, passando per la valle del Galesano, questa fascia di terreno fertile e generoso di acqua, ha da sempre richiamato diverse attività umane che hanno lasciato i loro segni, oggi sepolti nel sottosuolo. Il rischio è che le colossali fondazioni delle torri con le pale eoliche distruggano queste tracce ed ostruiscano il naturale scorrere di quelle acque sotterranee.
Un altro aspetto che non viene preso in considerazione è l’impatto che questi impianti avranno sulle attività turistico ricettive che oramai affollano le nostre campagne, in special modo le campagne a sud, dove queste centrali verranno alloggiate. È a sud che troviamo siti quali Muro Maurizio, e le Terme Romane di Malvindi , luoghi pieni di storia e di fascino, luoghi in cui la mano dell’uomo ha preso vantaggio della presenza abbondante dell’acqua per costruire un ambiente unico, in armonia con la natura. Luoghi che, mancando i necessari investimenti per le prospezioni sotterranee, custodiscono tutt’ora nelle loro viscere tanti tesori. Ed è a sud che si sono concentrati diverse strutture ricettive. Che fine faranno quando avranno addosso il rumore incessante delle pale eoliche ed il loro mostruoso impatto visivo? Ancora una volta questa amministrazione evita di avere uno sguardo complessivo sul territorio, coltivando una politica a corto raggio. Molte attività ricettive chiuderanno, a favore di queste multinazionali che vengono qui solo per rapinare il nostro bene più prezioso, un paesaggio in armonia con l’uomo e la natura.
A cosa serve presentarsi come capitale culturale se poi si distruggono scientemente le tracce più preziose della nostra cultura?
Il Movimento 5 Stelle