Toni Matarrelli: Allargare il Palazzetto vecchio: serve molto buon senso.

Ho colto di buon grado la sollecitazione del caporedattore della Gazzetta Arnaldo Travaglini nel fondo di domenica scorsa, a muovere i soggetti istituzionali del territorio ad una riflessione supplementare in merito all’allargamento del Palazzetto dello Sport di Brindisi.

 

La questione, a mio avviso, dovrebbe snodarsi sui binari del buon senso: allo stringere, infatti, amministrare la cosa pubblica dovrebbe essere un pò come gestire la propria casa e la propria famiglia.

Procede dunque, secondo le notizie puntualmente riportate dalla stampa locale, l’iter per ristrutturare ed ampliare l'attuale struttura di contrada Masseriola, prevedendo una spesa di 4 milioni di euro per cui, come spesso accade in casi come questi, non è peregrino ipotizzare un aumento in corso d’opera.

Accanto a questa preoccupazione, occorre considerare che, per allargare il Palazzetto, sarà tagliata una cospicua fetta dell’area del campo di atletica, con la distruzione di una florida pineta. Bisogna valutare che difficilmente i lavori saranno portati a compimento entro la data dell'avvio del campionato dell’Enel Basket. Anche io mi chiedo allora: perché non si decide di distogliere quella congrua cifra prevista e finalizzarla a sostegno di settori che patiscono stridenti difficoltà? Ed invece perché non prevedere una joint venture pubblico-privato per realizzare altrove un nuovo Palazzetto, che non pagherebbe l’ob­solescenza di quello attuale e sarebbe meglio servito sul piano logistico? A quanto mi risulta, il Comune di Brindisi possiede terreni utili nella zona tra Brindisi e Mesagne, ben servita dalla superstrada. Sono d’accordo con le considerazioni di Travaglini, e con lui invito i soggetti interessati a riconsiderare i margini di questa vicenda che rischia, già nel breve periodo, di non portare i frutti sperati.

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