L'On Cosimo Faggiano invia una lettera aperta all’On. Tony Matarrelli
Caro Tony Matarrelli, non è mia abitudine creare o rispondere a stucchevoli polemiche pseudo politiche.
La tua ultima intervista su BRReport però, con gratuiti e offensivi attacchi personali anche per il candidato Sindaco Mingolla e per il Segretario del PD, mi spinge ad alcune pacate riflessioni.
Non posso negare che, solo per ragioni anagrafiche e di età, io sia più vecchio di te, come è innegabile che tu, per vissuto politico (solo), insieme ai protagonisti principali della tua eterogenea “novità” politica, siate ormai i più vecchi rappresentanti istituzionali che si (ri)propongono a livello locale. In politica poi, si è “vecchi” non per età anzi, si può “nascere vecchi”, quando si teorizza e si fa pratica quotidiana del trasversalismo e della “vecchia politica dorotea”, praticata ormai da tanti aspiranti “ras” locali di ogni colore politico.
I finti rinnovatori, sono soliti denigrare genericamente il passato ed i suoi protagonisti, nel misero tentativo di cancellare la storia e il vissuto cittadino che, invece, avrebbero il dovere di ricordare e di esaltare. Perché, nel tuo caso (e anche di molti altri), grazie a quel passato, a quegli uomini e a quel partito, tu sei oggi un“nominato” parlamentare di sinistra (?) radicale (sic).Invece, come un vecchio e consumato mestierante della politica, ti ergi a “tutor e badante” dell’improvvisata coalizione elettorale amministrativa, aspirante consigliere comunale”civico” (ahimè che brutta fine il civismo) che, dimentico delle critiche che i parlamentari di SEL rivolgono al PD e a Renzi , a Mesagne teorizzi e pratichi un trasversalismo opportunista, includendo nel “tuo progetto”, uomini e gruppi buoni per tutte le stagioni.
Da sempre in politica, ci sono stati e io ho visto, “incendiari diventare pompieri”, rivoluzionari diventare conservatori e tanti che, per mero opportunismo, si fingono innovatori per spacciare il vecchio per nuovo, avendo come reale ed inconfessabile obiettivo, quello di garantire il loro interesse ed anche il loro futuro.
Chissà se sarai/sarete capaci di fare per Mesagne ciò che altri, con quel centrosinistra di cui anche tu ed il tuo candidato siete stati parte, sono riusciti a fare in anni esaltanti di buon governo, facendo risalire la nostra Città non dalla serie B in cui l’avete collocata, ma dall’inferno in cui era precipitata fino al Paradiso. Grazie a quel glorioso passato, (il Rinascimento Mesagnese dicevate) Mesagne e i mesagnesi avevano ritrovato dignità, orgoglio, radici, storia, cultura, sviluppo civile ed economico. Non è con le offese gratuite né con maldestri tentativi di delegittimazione personale e politica, che potrai cancellare una storia di donne e di uomini, tanti del mio partito e del centrosinistra tutto, ai quali devi solo rispetto. Questo il passato. Se il presente e gli ultimi anni, non sono stati all’altezza della storia ed hanno segnato un eventuale arretramento, si può e se ne deve discutere, criticamente ma con onestà, evidenziando le difficoltà intervenute per gli Enti Locali ma anche limiti, insufficienze ed errori della politica, assumendoti la tua parte non piccola di responsabilità insieme alla tua squadra di ieri e di oggi.
Allora, da riconosciuto ideatore di questo progetto senza politica e senza partiti (come amate definirlo), dovresti usare argomenti qualificanti per motivare una scelta che a me, appare di pura ambizione dei tanti aspiranti protagonisti, lontana dagli interessi della Città, travestita da novità nel puro trasformismo, senza respiro e futuro politico.
Personalmente, come sai, ho sempre vissuto e partecipato alle campagne elettorali col massimo impegno, sempre in prima fila, lottando a viso aperto per far affermare il progetto politico in cui ho creduto e credo ed il partito in cui milito, da anni, come semplice iscritto e cittadino consapevole, che continua ad amare la propria Città, senza ruoli di “potere”, senza interessi personali ma, ancora con la forza della stima di tanti mesagnesi. Anche stavolta sarà così, convinto che il PD, ha un candidato Sindaco ed un progetto politico capace di rispondere agli interessi e ai bisogni della Città, di innovare e ridare respiro politico all’azione amministrativa, mantenendo sempre alta la capacità di trasparenza e di legalità.
Questo è il terreno del confronto politico che il PD tutto vuole mantenere, per affermare ancora il valore della buona Politica e per vincere una difficile sfida con l’impegno di tutti i suoi dirigenti, i suoi candidati, i tanti militanti e attivisti giovani e anziani che animano la vita di un partito.
Al contrario tu, da parlamentare, ancora di SEL credo, invece di favorire e costruire progetti politici coerenti con la tua collocazione, ti ammanti di vittimismo e contro i “cattivi” chiami a raccolta “il resto del mondo”. Così finalmente, sei capitano unico, in una eterogenea e variopinta compagine, con la presunzione dichiarata del facile trionfo e dell’annientamento elettorale del PD locale e dei suoi dirigenti, tranne qualcuno che, meschinamente, accarezza il tuo ego. Se è così, e non temi il rischio del fallimento, avresti tutto l’interesse ad elevare il livello del confronto politico, senza usare inutilmente “i muscoli” del tuo ruolo, in maniera arrogante e rancorosa, usando la consueta (vecchia) macchina del fango con insinuazioni che, se esistono come fatti, avresti il dovere di stroncare e denunciare. Al confronto politico serio ed anche pubblico, il PD ed io personalmente, siamo, da sempre, disponibili (basta non sfuggire).
Infine, se come credo, tu immagini il tuo futuro politico nel PD, mi troverai ancora lì, ansioso di farti capire come, a dispetto dell’età (66 appena compiuti), senza ruoli e senza interessi personali, si possa mantenere passione ed impegno politico, svolto sempre con serietà e coerenza, con saldi principi etici e morali, con fiducia e pratica del vero rinnovamento, del progresso, della buona Politica delle idee e di una NUOVA classe dirigente. Un impegno che per me, continua, nonostante questo triste presente della politica, pieno di falsi profeti di rinnovamento, che vivono non per, ma di politica e grazie alla politica, e che spesso, magari per essere alla moda, la disprezzano, pur facendone un mestiere per oggi e forse per il futuro.
Senza rancore caro Matarrelli, ma con la speranza che una sana riflessione, ti faccia recuperare il corretto equilibrio del tuo ruolo, il rispetto dovuto alle persone serie, la fiducia nella politica che sembri aver smarrito e forse potrai, senza promesse, ricatti e/o velate minacce, conquistarti la stima, il rispetto e il reale prestigio politico a cui aspiri.
Cordiali saluti
Cosimo Faggiano
Per una maggiore comprensione della polemica in atto riportiamo la parte dell'intervista di Tony Matarrelli concessa a Stefania De Cristofaro su Brindisi report qualche giorno fa:
Mesagne, dove la sinistra è divisa e il deputato Sel sceglie Emiliano:
Antonio Matarrelli. “Che io parli con Emiliano non è segreto per nessuno, visto che sono stato tra quanti hanno sostenuto alle primarie l’ex magistrato barese. E sì, è vero lo sostengo ora che è in corsa come governatore”, dice il parlamentare che alimenterà la coalizione di Molfetta con due liste, “La mia città” e “Mesagne domani”, dove confluiranno quelli di Sel, così come chi non si riconosce nel Pd. “Sto con Emiliano per due motivi: prima di tutto perché è più vicino all’uomo di sinistra e quindi adatto a proseguire in continuità il lavoro degli ultimi dieci anni, poi perché ha la giusta leadership per la governabilità. Vendola lo sa bene dato che ne abbiamo parlato”. Sul caso Mesagne, invece, non c’è stata discussione. Neppure con Emiliano. “Qui la situazione, lo ammetto, è originale ma il problema non è il Pd, è la classe dirigente”.
“A Mesagne ci sono dirigenti del Pd che sono gli stessi degli anni Settanta e che non vogliono lasciare il monopolio sin qui realizzato: chi come me ha detto basta alla dominazione, ha fatto la sua scelta sganciandosi da quel dominio assoluto che attiene non solo alla politica, ma anche all’apparato burocratico attraverso i familiari”. In che senso? “Nel senso che ci sono sempre gli stessi nomi, in altre parole c’è bisogno di disincrostare il potere. Non c’è bisogno che faccia io i nomi di Cosimo Faggiano, Vincenzo Montanaro o Damiano Franco: non si vedono spesso in giro, ma anche questo giro ci sono. E governano la campagna elettorale. Altro che svecchiamento. Il segretario cittadino, per me è radiocomandato, così come Francesco Mingolla è la foglia di fico che usano per nascondersi. Molfetta è l’alternativa”.
Per quale motivo non provare a ricompattare la sinistra e lasciare la scelta del candidato ai mesagnesi con le primarie? “Perché non si possono usare le primarie come strumento a convenienza. Le hanno impedite nel 2010, sostenendo che lo avrebbero fatto ad alternanza successivamente. Lo promisero. Invece niente, se non una richiesta generica, senza neppure fare il nome del candidato: Mingolla è stato fatto solo di recente dalla solita classe dirigente con cui dialogare con è possibile. Vediamo cosa succede ora che noi ci misuriamo in questa coalizione”.