COn Piero Iurlaro la risposta di Forza Italia a Ferrarese.

Giustizialista sì. Ma col candidato degli altri. Perché con i propri, invece, è tutta un’altra storia. L’amico Massimo Ferrarese non avrà, probabilmente, la faccia tosta della Poli Bortone.

Forse, però, proprio la faccia, e tutto ciò che ci gira attorno, memoria compresa, deve averla persa molto tempo fa. Perché a molto tempo fa risale, appunto, la condanna in primo grado inflitta all’on. Raffaele Fitto, indiscusso leader della coalizione che fa capo a Schittulli e quindi anche a Ferrarese, attualmente europarlamentare in quel di Bruxelles.

A qualche mese fa, pure, risale il rinvio a giudizio dell’imputato Antonio Metrangolo, all’epoca dei fatti presidente del consiglio Comunale di Oria ed eletto nelle fila di Noi Centro, movimento presieduto proprio da Ferrarese. Se all’epoca nessuno ne chiese le dimissioni, oggi, evidentemente, con processo ancora in corso e responsabilità tutte da accertare, se ne è chiesta la candidatura alle amministrative di maggio.

Nelle lista di Nuovo Centrodestra, si intende. Emblematico anche il caso dell’ex sindaco di Cellino San Marco Antonio Cascione, pronto a lasciare Forza Italia per approdare, in tempi non sospetti, in Nuovo Centrodestra. Fino a quando, cioè, il “sospetto” non è diventato lui. Non sfugga, quindi, l’aiuto che proprio Ncd ha tributato ad un sindaco indagato, il primo cittadino di Brindisi Mimmo Consales, garantendo alla coalizione Pd-Nuovo Centrodestra, di continuare a governare, male, la città capoluogo.

Da libro cuore, invece, il contributo che Ncd ha fornito al sindaco di Carovigno Mimmo Mele. Quando nessuno, ma proprio nessuno, voleva scommettere sull’ex parlamentare noto ai più per la notte al “Flora”, proprio Ncd ha garantito sostegno all’allora primo cittadino. A questi nomi strettamente “locali”, e si potrebbe continuare a lungo, si aggiungono poi i big nazionali, con rassegne pubblicate periodicamente dai quotidiani, pronti a rimarcare i “guai” giudiziari degli esponenti del partito di Alfano. Delineato il quadretto, non mi pare di aver mai letto nulla, all’interno della vasta produzione letteraria di Ferrarese, circa dimissioni o inviti a farsi da parte. Ma sarò distratto io, certamente.

Piuttosto, ho trovato sicuramente curioso un passaggio del comunicato diramato dall’ex presidente della Provincia di Brindisi che, proprio a proposito della candidatura di Adriana Poli Bortone nel 2010, ammette come “nonostante lei fosse il candidato governatore della nostra coalizione, feci un pubblico appello a non votarla in quanto, proprio nel giorno della presentazione delle liste, mi accorsi che aveva inserito personaggi protagonisti di gravi vicende giudiziarie, per cui fui costretto a fare adottare il voto disgiunto ai nostri sostenitori”. Nel prendere atto che di disgiunto, in qualche tipo di attività cerebrale e politica di Ferrarese, sembra esserci anche dell’altro, mi piace rimarcare la fedeltà che caratterizza l’azione del mio illustre concittadino.

Stia attento, il bravo Schittulli, a non ritrovarsi vittima della poliedricità mentale del coordinatore salentino di Ncd. Una cosa è pagare sulla propria pelle le bizzarrie di un esponente di primo livello come Fitto. Un’altra, invece, sarebbe ritrovarsi tradito da chi, ora ne abbiamo la piena confessione, non sembrerebbe capace neppure di tenere fede ad una regola semplicissima. Far votare ai “suoi” il “suo” candidato presidente.

Sen. Pietro iurlaro (Forza Italia)

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