Molfetta proclamato Sindaco e da oggi inizia una storia (G. Florio).
Ex invitati alla proclamazione. Il nuovo primo cittadino ha voluto accanto a se i due sindaci precedenti, lo sfidante e l’ex presidente del Consiglio comunale.
Con un rito frusto nel cerimoniale ma partecipato ed emotivamente denso, Pompeo Molfetta da lunedì pomeriggio è ufficialmente il sindaco di Mesagne. Proclamato dall'ufficio centrale elettorale, Molfetta ha proferito poche parole dinanzi ad una folla accalcata nei radi spazi concessi dall'aula consiliare di Palazzo di città: «Non ci sono parole per raccontare l'emozione».
Prima della formula canonica, Molfetta ha chiamato accanto a sé – per il miglior «beau geste» degli ultimi tempi – il sindaco uscente Franco Scoditti, l'ex presidente del consiglio comunale Fernando Orsini, lo sfidante sconfitto al turno di ballottaggio Ninni Mingolla e l'ex sindaco Enzo Incalza: una fotografia realmente piena di sentimenti.
Clima da hola tra gli spalti: il popolo di Molfetta ha trattenuto a stento l'ardore, per esplodere in un festoso coro da stadio che ha contagiato di buonumore i presenti. Dalle prime risposte offerte alla stampa locale, già si capisce come la cifra mediatica del nuovo primo cittadino sarà di segno totalmente differente rispetto al passato: nessuna dimestichezza con i giornalisti, ma tanta spontaneità, del genere «così è se vi pare».
Questa mattina, se le previsioni dovessero essere rispettate, il primo cittadino convocherà una conferenza stampa per annunciare i nomi degli assessori che comporranno il suo governo. Chiari i criteri: nessuno scelto tra gli eletti o tra i candidati, «e non in nome di un civismo esasperato», come ha spiegato egli stesso a collaboratori ed entourage politico, «ma per investire nella formazione di una nuova classe dirigente entusiasta e priva di sovrastrutture; la dimensione politica sarà dimostrata nelle scelte amministrative e nelle ricadute sulla città, non nei vessilli di appartenenza». Nel vortice di nomi circolati nelle ultime ore, la sola certezza è rappresentata da Palma Librato, brillante architetto mesagnese temporaneamente dislocato a Monopoli.
Gli altri amministratori risponderanno in linea di massima a criteri di rappresentatività delle diverse aree che costituiscono la coalizione “Diamoci una mano”, ma saranno – di fatto e non solo nella forma – fiduciari del sindaco, il quale in tal modo assume su di sé una enorme responsabilità. Più o meno sedati, intanto, i mal di pancia di alcuni consiglieri eletti e di qualche scalpitante tra i primi dei non eletti, bramosi di partecipare in prima persona all'amministrazione della cosa pubblica. In questa settimana, Molfetta consumerà i lavori della prima giunta comunale, finalizzata all'individuazione ed alla distribuzione delle deleghe, le quali «saranno ritagliate sulle competenze e le specificità di ciascuno». Sempre entro qualche giorno, la configurazione della massima assise potrebbe subire una modifica: al posto dell'eletto Maurizio Piro potrebbe subentrare il primo dei non eletti della medesima lista (“Mesagne al centro”) Omar Ture, poichè la commissione elettorale avrebbe rilevato e corretto un paio di significativi errori di trascrizione nel computo dei voti presi al primo turno, così ribaltandone l'esito.
Giuseppe Florio