Tutte facce nuove nella Giunta Molfetta (G.Florio)
L’esecutivo è stato presentato ieri sera. Tra gli Assessori tre su cinque sono donne.
Bisognerà plaudire al coraggio ed alla salda tempra del nuovo sindaco Pompeo Molfetta che, a sole 24 ore dalla proclamazione ufficiale, ha annunciato alla città i nomi degli assessori che collaboreranno al suo governo.
Tutti nuovissimi – e cioè di prima nomina e non avvezzi alla gestione della cosa pubblica - i volti presentati in conferenza stampa ieri pomeriggio alle 19, appena un'ora dopo il primo incontro tra sindaco ed assessori, tre su cinque le donne: la delega ai Lavori Pubblici, Uso e assetto del territorio e Centro storico è stata assegnata all'architetto Palma Librato; le Attività Produttive ed il SUAP ed il Turismo all'avvocato Antonio Marotta; le Politiche e la Solidarietà Sociale e le Politiche Giovanili all'avvocato Manuel Rolando Marchionna; la pianificazione e la gestione delle risorse comunitarie, l'Ambiente ed il verde pubblico all'agronoma Tecla Egle Pisanò; la Cultura, i beni archeologici e monumentali, il Museo e la Biblioteca alla dottoressa Roberta Denetto, addetto stampa uscente. Per sé, il primo cittadino ha tenuto il settore del Bilancio, dei Tributi e dell'Economato, l'Ecologia e la gestione dei rifiuti, le Risorse Umane, lo Sport e lo spettacolo, comunque con l'obiettivo di dotarsi di una rete di consulenti di assoluta fiducia a costo simbolico o di redistribuire le deleghe tra i consiglieri comunali.
Il blitz delle nomine lampo ha in qualche modo tagliato corto con i mal di pancia in seno alla maggioranza consiliare, di fatto rilanciando la necessità di ripartire con una fase nuova, in assoluta discontinuità con i metodi, i volti ed i riti del passato remoto e recente. Per portare a termine tale operazione, Molfetta ha mantenuto una invidiabile calma, efficace risposta alle insinuazioni sul suo carattere fumantino. Per lui la priorità è stata quella, prima di assecondare il criterio della rappresentanza delle diverse aree politiche che compongono la coalizione, di selezionare una classe dirigente priva di sovrastrutture ideologiche, motivata, preparata, e di ritagliare per quanto possibile gli incarichi sulle specificità di ciascuno. Sarà compito arduo stabilire le corrispondenze tra la maggior parte degli amministratori ed i movimenti politici di riferimento, per la ragione forte che, come ha spiegato il sindaco, «sono tutti miei fiduciari, e di ognuno di loro mi faccio carico io». L'obiettivo a breve e medio termine è quello di approntare una gestione collegiale del governo della città; anche perciò Molfetta ha determinato solo per grosse linee le macroaree di impegno, senza definire confini netti né assegnare il totale dei compartimenti della pubblica amministrazione (ben 45 settori).
Spaesata l'opinione pubblica, negli scorsi giorni depistata dai bookmakers locali, dinanzi alla squadra presentata da capitan Molfetta: la curiosità ha spinto i più a frugare tra le pieghe di Facebook per conoscere le fisionomie dei nuovi assessori. Sarà difficile rintracciare una fotografia di Tecla Pisanò, data la sua ferrea inclinazione al basso profilo.
Il nuovo sindaco partirà da subito con le prime grane in agenda: tra tutte, l'allestimento dell'Estate mesagnese e della festa patronale in brevissimo tempo, con la necessità di verificare la presenza di fondi disponibili. Assai probabile, in questo ambito, la collaborazione di Maurizio Piro, sia che resti in consiglio comunale in quanto primo degli eletti della lista “Mesagne al centro”, sia che ne esca, spodestato dal primo dei non eletti Omar Ture, a causa del ricalcolo dei voti: per lui si profilerebbe un incarico di consulenza, una sorta di direzione artistica della città.
Giuseppe Florio