Corridoio Adriatico fino a Brindisi, Left: “si rischia di perdere importante opportunità”
Prolungare il corridoio baltico-Adriatico fino a Brindisi. Ancora una volta si rischia di perdere importanti opportunità.
La settimana scorsa su iniziativa di LeftBrindisi e del parlamentare europeo, on. Massimo Paolucci, è stato lanciato un appello per prolungare il corridoio Adriatico da Ravenna a Brindisi.
L’appello da inviare alla Commissione Europea e al Ministro Del Rio e’ stato inoltrato al Sindaco di Brindisi e al Presidente della Regione perché lo facessero proprio e argomento di iniziativa politica e istituzionale.
Purtroppo, ad oggi, non ci sono stati riscontri, malgrado l’impegno assunto dallo stesso sindaco di Brindisi e dal consigliere regionale Amati in occasione del dibattito che Left aveva organizzato su tale questione. Si spera che da parte loro si possa recuperare l’attenzione e assumere impegni a sostegno di questa battaglia.
Il mezzogiorno e la sua parte adriatica è fuori dalle scelte delle reti trans europee e delle infrastrutture di collegamento e di connessione. Il corridoio baltico Adriatico non si può fermare a Ravenna. Lo sviluppo del sud senza infrastrutture e connessioni, senza gli interventi necessari a potenziare i sistemi portuali, ferroviari e viari sarà sempre più asfittico e lo allontanerà dal resto dell’Europa e aumenterà il divario con l’Italia del nord.
I dati allarmanti della Svimez di ieri dovrebbero far cambiare atteggiamento non solo al governo nazionale ma anche alle istituzioni meridionali.
Prolungare il corridoio da Ravenna a Brindisi prima che si definiscano in Europa le scelte sulle reti e sui corridoi è per Brindisi e la Puglia una grande questione meridionale e di sviluppo, tranne se non ci si vuole limitare per i collegamenti trans europei, al collegamento Taranto-Bari-Napoli via Tirreno. Continuare a sottovalutare questa battaglia significa emarginare Brindisi e il suo porto, trasferendo sull’altra sponda dell’Adriatico (Slovenia, Croazia, Grecia, Albania) i traffici da e per i Balcani verso l’Europa continentale, solo attraverso Ravenna e Trieste.
Questa scelta aiuterebbe a completare, inoltre, il lavoro in atto presso il parlamento europeo per la definizione della macroregione adriatica-ionica,quale nuovo strumento operativo per la programmazione dei fondi comunitari 2014/2020. Anche da questa opportunità e progettualità Brindisi e la Puglia sono ancora assenti.
Va dato atto nel frattempo al gruppo comunale di Si Democrazia, alla federazione regionale dei raccomandatari marittimi, alla Cgil, agli operatori portuali che hanno condiviso l’appello e hanno dichiarato di sostenerlo.
Il comune di Brindisi assieme a tutti i propri rappresentanti regionali e nazionali dovrebbe e potrebbe diventare l’organizzatore principale di una iniziativa pugliese raccordandosi a quanto stanno già facendo le Marche e l’Abruzzo. Non si può però perdere altro tempo, in autunno saranno fatte scelte definitive.
Left Brindisi