Salute e Ambiente: Mariano e Capone (PD) scrivono ad Emiliano

Salute e ambiente nelle provincie di Lecce e Brindisi.

L’obiettivo dei parlamentari pd della Puglia Salvatore Capone ed Elisa Mariano è avviare, alla ripresa dell’attività parlamentate, nelle Commissioni Salute e Affari sociali e Ambiente, un’azione per comprendere lo stato dell’arte e soprattutto come ottimizzare la sinergia tra azione parlamentare, ministeriale, regionale, territoriale. In Italia come in Puglia come, a maggior ragione, nel salento e nel brindisino.

E’ dunque questo l’oggetto della lettera inviata nei giorni scorsi al Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, che al momento ha riservato per sé la Delega alla Sanità, per avviare un primo confronto sullo stato dell’arte alla luce delle tre delibere di giunta regionale  (2731 – 18 dicembre 2014 , 889 del 29 aprile 2015, Dgr n. 1209) che a partire dal Programma degli interventi 2015-2016 del Centro Salute Ambiente di Taranto integrato con il Progetto Jonico-Salentino fino all’approvazione del Piano regionale della prevenzione articolato per macroaree, insistono sul tema.

“Riteniamo essenziale il confronto con il Presidente Emiliano”, affermano Salvatore Capone ed Elisa Mariano, “per comprendere lo stato dell’arte ai fini dell’azione parlamentare che siamo intenzionati a promuovere e anche per condividere un percorso di lavoro finalizzato all’individuazione – se necessario – di eventuali ulteriori risorse tese a rendere il lavoro di prevenzione e monitoraggio un’azione strutturata e standardizzata. I passi compiuti finora sono importanti ma perché producano i risultati attesi è opportuno che il modello di intervento individuato si strutturi e si rafforzi: è la direzione su cui siamo già impegnati”.

D’altra parte non è estranea a questa necessità anche la recente pubblicazione, ricordano i due parlamentari, dell’articolo “Secondary particulate matter originating from an industrial source and its impact on population health” (Impatto sulla salute della popolazione del particolato secondario originato da una sorgente industriale) a firma della ricercatrice Cristina Mangia e dei ricercatori Marco Cervino ed Emilio Gianicolo del Consiglio Nazionale delle Ricerche, esito di una ricerca sull’impatto del particolato primario e secondario.

“Attualmente”, affermano Salvatore Capone ed Elisa Mariano,  “sia nell’area salentina che in quella brindisina numerosi studi nonché i dati dei registri tumori confermano aumenti di patologie tumorali e non (come nel caso delle malformazioni congenite dei neonati a Brindisi). Evidenze che ci hanno indotto a richiedere con forza ulteriori approfondimenti di carattere epidemiologico ed una valutazione attenta delle possibili cause di rischio soprattutto in riferimento all’inquinamento ambientale.

Ad oggi, oltre ai rapporti di VDS per singolo impianto, sarebbero in corso due studi epidemiologici, il primo condotto dal Prof. Forastiere per l’area SIN di Brindisi che nasce come estensione dell’attività di sorveglianza avviata negli anni scorsi in area di Taranto, il secondo inerente il progetto Jonico-Salentino con l’obiettivo di identificare i profili di rischio della popolazione della Macro area Jonico-Salentina in funzione delle esposizioni attuali a tutte le possibili sorgenti di inquinanti. Studio che si avvale delle competenze sia delle Asl territoriali che di enti e istituzioni riunite anche in rete come dimostra l’importante esperienza della RePol in provincia di Lecce. Non a caso lo stesso Direttore Arpa Bari, Michele Assennato, ha annunciato per settembre un convegno dove possano essere confrontati i dati a disposizione e anche le metodologie di rilevazione.

Segno evidente della necessità, come abbiamo affermato per tempo nel nostro Odg, di mettere a regime quanto finora si è prodotto, e che non sempre ha avuto un’unica regia né omogeneità nelle rilevazioni”.

“Senza allarmismi ma con determinazione”, conclude Salvatore Capone, “riteniamo indispensabile poter disporre di dati aggiornati, ragionati, rigorosi. E di un modello di intervento che metta a valore le competenze sul campo maturate sia in seno alle Asl che alla rete dei soggetti sociali e istituzionali. Per poter tutelare adeguatamente la salute delle popolazioni e i territori, e per comprendere come rafforzare adeguatamente il progetto”.

Per offrirti il miglior servizio possibile questo sito utilizza cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego in conformità della nostra Cookie Policy.