Agricoltura: approvata risoluzione M5S sull’etichettatura dei prodotti con latte in polvere
Il ministro Maurizio Martina impegnato dai deputati della Commissione Agricoltura della Camera a rivedere, in sede comunitaria, il regolamento
e ad introdurre l’obbligo di indicazione in etichetta per i prodotti lattiero-caseari con latte in polvere
Mentre gli allevatori pugliesi scendono in piazza per protestare contro la decisione dell’Unione europea di cancellare la legge italiana 138/1974 che vieta l’utilizzo di latte in polvere, a difesa della qualità delle produzioni lattiero-casearie del nostro Paese, un primo passo verso la tutela del settore giunge da Montecitorio. È stata approvata in Commissione Agricoltura alla Camera, infatti, la risoluzione del Movimento 5 Stelle che impegna il Governo ad intervenire per rivedere, in sede comunitaria, il Regolamento 1169/2011 e ad introdurre l’obbligo di indicazione in etichetta dell’eventuale utilizzo di latte in polvere nella preparazione di prodotti lattiero-caseari.
“Le regole che vigono in Unione europea non tutelano l’agroalimentare italiano – dichiara il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura alla Camera – e il contenzioso sul latte in polvere né è solo l’ultima, surreale dimostrazione. Ora, dopo la blanda risposta data dal ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina poche settimane fa ad una nostra interrogazione parlamentare sulla questione, ci aspettiamo un’azione concreta per tutelare una delle migliori eccellenze italiane nel mondo. Il dicastero agricolo dovrà adoperarsi per annullare la richiesta dell’Unione europea che rappresenta un adeguamento al ribasso per il nostro Paese e che rischia di compromettere la qualità di oltre 400 produzioni nazionali. Ci auguriamo, infine – conclude L’Abbate (M5S) – che questa azione serva da stimolo per sbattere finalmente i pugni sul tavolo europeo ed ottenere la revisione della normativa comunitaria in materia di etichettatura di origine”.
Con l’approvazione della risoluzione M5S, il ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina è tenuto ad intraprendere ogni utile azione volta a tutelare le produzioni lattiero-casearie italiane non certificate DOP ed IGP, in modo da mantenere in vigore le disposizioni recate dalla legge n. 138 dell’11 aprile 1974 e, qualora ciò non fosse possibile, anche a seguito di una eventuale pronuncia della Corte di giustizia dell’Unione europea, ad assumere iniziative volte alla revisione del Regolamento UE 1169/2011 per introdurre l’obbligo di indicazione in etichetta dell’eventuale utilizzo di latte in polvere nella preparazione di prodotti lattiero-caseari, ovvero ad individuare ogni utile misura, tenuto conto della compatibilità con il diritto comunitario, che sancisca l’obbligo, almeno a livello nazionale, di tale indicazione. “Lo strumento più potente lo hanno in mano i consumatori – conclude L’Abbate (M5S) – i quali, però, devono essere messi nelle condizioni ottimali di poter scegliere in maniera informata: con la chiarezza e la trasparenza dell’etichetta, non vi sarà più inganno”.