Non è colpa dei Gufi…
Ci siamo chiesti se l’articolo di stampa apparso nei scorsi giorni sul pasticcio del finanziamento perso fosse di cronaca o di satira politica,
ma che gli aspetti esilaranti siano stati voluti o no, quello che emerge dalle righe è la riproposizione di un recente passato: l'assenza di coordinamento fra la politica e la macchina amministrativa. Non abbiamo, a proposito, ricevuto ancora le giustificazioni ufficiali del Sindaco su come si siano sviluppati i fatti per il progetto di ristrutturazione del castello, e quali siano stati gli impedimenti che avrebbero fatto saltare questa importante opportunità, ma se fossero confermati così come forniti dalla stampa, essi sono una rappresentazione tragicomica di pressappochismo e di irrispettosa relazione fra l’organo amministrativo e la funzione politica.
C'è solo da sperare che la rassicurazione espressa su Facebook dall'On. Matarrelli attraverso il suo sibillino commento: “chi vi ha detto che il finanziamento è perso?”, a margine del citato articolo, indichi che vi è ancora uno spiraglio per poter recepire il finanziamento augurandoci che questa volta sia più concreta rispetto a quelle espresse in passato sul nostro ospedale, anche se i numeri dicono che Mesagne è arrivata 94esima su 136 richieste di accesso ad un finanziamento(fino al 7 settembre u.s.) il cui requisito principale è l’ordine di protocollo della domanda. Ma intanto chi paga lo studio di architettura esterno che ha redatto il progetto? Ovviamente noi cittadini! In questa vicenda, viepiù, sono stati commessi altri due gravi errori: uno di natura tecnico giuridica, ovvero l’aver derogato all’art. 128 del codice degli appalti, poiché la delibera di approvazione del progetto è successiva a quella della determinazione del piano triennale delle opere pubbliche; l’altro di inesperienza politica, per aver richiesto il massimo consentito, cioè un milione di euro, su disponibilità economiche complessivamente molto ridotte, appena 17 milioni di euro per tutta la Puglia. Progetti troppo onerosi, infatti, poiché vi è la necessità da parte della Regione di assecondare le richieste di più amministrazioni partecipanti, si espongono maggiormente al rischio di essere cassati dal punto di vista tecnico, con la conseguenza di perdere il finanziamento utile per sostenere la reale necessità di riqualificazione del bene.
Emergono prepotentemente, ahinoi, tutti i peccati di presunzione, di imprudenza ed inesperienza di un’amministrazione che in questa prima fase ha pensato più a curare l’immagine, spesso in modo stucchevole: in più occasioni si è cercato di esaltare l’ordinario per farlo apparire straordinario, mentre immutati restano i problemi della città. Ci saremmo aspettati dall’assessore Librato, tanto attenta alla comunicazione, una volta acquisita la notizia del reale posizionamento in graduatoria del comune di Mesagne, un gesto di umiltà: una nota di precisazione rispetto alle improvvide dichiarazioni rese in consiglio, non fosse altro per recuperare quella credibilità, soprattutto nei confronti dello staff dal quale il suo assessorato dipende, che questa spiacevolissima commedia ha profondamente offuscato.
Segreteria Progettiamo Mesagne