I 100 giorni del sindaco Molfetta! (Giuseppe Giordano)

Negli ultimi giorni incontrando il sindaco Pompeo Molfetta veniva alla mente uno sceneggiato televisivo tratto da un romanzo di Hans Fallada,

prodotto dalla Rai e andato in onda in quattro puntate fra la fine del 1960 e il gennaio del 1961 dal titolo: “Tutto da rifare pover'uomo”.

E nei primi cento giorni della nuova amministrazione se prima c’era il sospetto che la situazione era difficile ora c’è la conferma. In qualsiasi settore il sindaco abbia voluto impegnarsi ha trovato sempre muri invalicabili e situazioni difficili da scardinare e si è convinto che le innovazioni future possono essere fatte solo se mostrerà coraggio e soprattutto tenacia nell’affrontarle.

Dal Museo del territorio che a detta dei responsabili pare sia stato allestito solo nel 2006 con protesta di quanti hanno lavorato fin dal 1975, al campo sportivo comunale ormai conosciuto in tutta la regione Puglia come lo “stadio della vergogna”, dalla questione “assistenza ai diversamente abili” con una voragine di debito da normalizzare ai parcometri che hanno impegnato non poco per la compilazione del regolamento è tutto un pullulare di difficoltà, di rattrappimenti amministrativi con il sottofondo di sempre che ormai è diventato un incubo per tutta la Giunta comunale: “non ci sono soldi”.

E lo stupore del sindaco è stato immenso perché nonostante sia stato per molti anni consigliere comunale con esperienza anche assessorile, solo ora ha toccato con mano la difficile realtà locale amministrativa, il tutto a prescindere dai tagli del governo centrale.

Nei cento giorni, ed a poche ore dalla sua elezione è stata varata l’Estate mesagnese, con un dispendio economico molto sostenuto, poi si è cercato di tamponare la falla del bilancio comunale che, per motivi contingenti potrebbe definirsi tecnico, da qualche settimana si lavora alla composizione dei parcometri per la sosta delle automobili, questione da circa quattro anni in sospeso e, per finire c’è la necessità di riforganizzare la macchina amministrativa perché il segretario comunale dovrebbe andare in pensione molto presto. Come addenda a questa situazione ed è inutile anche parlarne, c’è Piazza commestibili, che Mesagne ha solo di nome e non certamente dal punto di vista commerciale.

Ma a turbare la serenità del Sindaco è stata la scoperta di atteggiamenti incivili e anche molti privilegi nascosti come l’utilizzo degli spazi pubblici, parcheggi privati mimetizzati con zona a traffico limitato, esercizi commerciali nel settore dell’ortofrutta che non rispettano le norme più elementari come l’apposizione del prezzo e la provenienza sui prodotti, una villa comunale nelle mani di scalmanati e ripiena di biciclette nonostante le ordinanze.

Da quanto è dato sapere, nel prossimo mese saranno già preannunciate le misure da adottare per cambiare Mesagne attraverso la rimodulazione della macchina amministrativa con movimentazione dei responsabili dei servizi, una programmazione sulle cose da fare agganciata alla realtà e soprattutto nuovi rapporti con i cittadini.

Poca considerazione il Sindaco ha dato al contesto politico, in particolare ai rapporti con il Pd ed alla qualificata presenza di Matarrelli in Consiglio in posizione di stallo con i partiti. Per tali argomenti c’è molto tempo per poter valutare e decidere. Ora bisogna far condividere alla città i progetti, finirla di prendersi responsabilità di altri (vedi progetti con finanziamenti perduti); bisogna lavorare in termini diversi ed a Natale sotto l’albero si vuole qualcosa di diverso non rincari di tasse e promesse vane.

Giuseppe Giordano

 

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