ProgettiAmo Mesagne: Sui rifiuti Pompeo come Pilato

Le dichiarazioni pilatesche rilasciate lunedì alla stampa dal sindaco Molfetta in merito agli aumenti della Tari, appaiono come un tentativo di sottrarsi alle responsabilità

che un primo cittadino compie con le sue scelte. Attribuire ad altri, e in particolare individuando nella attuale situazione caotica sul fronte rifiuti, l'aumento del costo del servizio, è un esercizio intellettualmente offensivo nei confronti dei suoi concittadini. È indiscutibile, invece, che la chiusura dell’impianto di biostabilizzazione comporterà maggiori costi di conferimento che si riverbereranno sulla tassa dell'anno 2016.

Il sindaco ha volutamente omesso di raccontare ai mesagnesi quali sono le cause che hanno determinato l'aumento vertiginoso della Tari, poiché è egli stesso responsabile sia della determinazione dei costi, che dei disservizi che mai come oggi le imprese appaltatrici stanno perpetrando a danno della collettività. Allora, vorremmo ricordare al primo cittadino che è stato precedentemente capogruppo della Sinistra Unita, e quindi di quella maggioranza cui va addebitata la gestione fallimentare dell'intero servizio; ed ha invece responsabilità diretta da amministratore, per non aver utilizzato quel "tesoretto" - peraltro in un primo momento non era stato nemmeno riportato nella relazione di bilancio! - che pur il sindaco Scoditti aveva lasciato in dote, e che avrebbe dovuto abbattere l'imposizione per i cittadini.

Ma pare che di "marziani" piombati sulla terra, sia pieno il consiglio comunale: fanno sorridere le esternazioni di un ex amministratore della precedente Giunta, ora capogruppo di una lista di maggioranza che si è affrettato ad affermare perentoriamente: "l'OGA va commissariato!". Una presa di posizione fuori tempo massimo, più dettata dal risentimento di natura politica nei confronti di Consales, che dalla reale volontà di porre rimedio alla situazione.

Vogliamo infatti rammentare a costui che solo oggi si lascia andare in critiche velenose nei confronti dell’OGA e dell’ARO, che già nel giugno 2013, noi di PM avevamo individuato tutte le criticità organizzative delle due committenze, che avrebbero di fatto limitato il potere contrattuale delle diverse amministrazioni consociate sia nei confronti dell’appaltatore, che nella gestione completa del ciclo dei rifiuti. Silenzio e inerzia anche quando, a marzo 2013, l’AVCP, oggi ANAC (autorità nazionale anticorruzione), impose al comune di Mesagne di ripristinare la legalità violata per l’illegittimo affidamento diretto del servizio rifiuti alle imprese Axa e Gial Plast.

Inascoltati furono i nostri inviti all’amministrazione comunale che nelle more della costituzione dell’ARO 2, avrebbe potuto indire una nuova gara d’appalto, al fine certo di migliorare il servizio e contenere i costi di gestione. Invece, si scelse di non scegliere; si continuò a perseverare negli errori e nella violazione delle Leggi (sia del codice degli appalti, che del codice dell’ambiente, che delle regole della spending review, ecc.) affidando in proroga, per ben cinque volte, il servizio allo stesso gestore di cui oggi ci si lamenta! In conclusione, non si cerchi di mistificare i fatti e la storia: ognuno si assuma le proprie responsabilità.

Il Sindaco si occupi risolutamente della questione, noi faremo la nostra parte, ma non si trinceri nei palazzi: convochi al più presto un consiglio comunale monotematico affinché si possa discutere più compiutamente della vicenda e possa essere informata la città!

Segreteria ProgettiAmo Mesagne

 

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