FDI-AN: “Alfano dimentica Brindisi, enti locali esigano piano sicurezza”
E’ del tutto incomprensibile, se non addirittura insensato e sprovveduto, l’atteggiamento del Ministero dell’Interno
che ha ridimensionato il rischio di infiltrazione via mare di terroristi, soprattutto per la città di Brindisi.
Tanto più oggi, dopo i tragici fatti di Parigi, non ci si può permettere di certo né superficialità né tantomeno di lasciare all’improvvisazione le misure di sicurezza nel nostro Paese. Basterebbe che il ministro Alfano ricordasse la sua stessa circolare, risalente ad appena lo scorso giugno, con cui si allertavano i principali porti italiani a intensificare i controlli alle dogane, specialmente nelle rotte dei Balcani.
Ricordiamo sommessamente, al titolare del Viminale, che Grecia e Albania rappresentano le principali porte d’ingresso in Italia per possibili infiltrazioni di terroristi. E che Brindisi molto evidentemente è tra i porti considerati a maggior rischio di attacchi via mare, considerato tra l’altro che è stato proprio lui ad evidenziarlo. Senza considerare che la città di Brindisi non dispone soltanto di un porto ma anche di un aeroporto con un intenso traffico e soprattutto di una delle più importante basi logistiche ONU. Tutti obiettivi, a nostro ragionevole avviso, sensibili. Perciò, pur comprendendo che ci sono città come Roma e Milano cui spetta la priorità, inviteremmo il Ministro a considerazioni di più ampio raggio e un tantino più lungimiranti, riguardo il rischio sicurezza per l’Italia e la Puglia. Invitiamo quindi il Comune di Brindisi, la Provincia e la Regione Puglia ad attivarsi presso il Viminale per sollecitare l’introduzione della città di Brindisi, e dei sui punti nevralgici, nel Piano straordinario di sicurezza varato dal Ministero.
Lo dichiarano Luciano Cavaliere – Portavoce Provinciale FdI-AN e il sen. Michele Saccomanno
COMUNICATO STAMPA FRATELLI D’ITALIA – BRINDISI