Corte d’appello, pericoloso smantellare. Sul tavolo di Orlando l’interrogazione degli onn. Capone e Mariano
Sul tavolo del Governo il rischio chiusura Corte d’Appello di Lecce.
E’ stata depositata nel pomeriggio di oggi l’interrogazione al Ministro della Giustizia Orlando firmata dai parlamentari pd Salvatore Capone ed Elisa Mariano per conoscere quali “iniziative il Ministro interrogato intenda attivare per scongiurare il rischio che un accorpamento e una centralizzazione del servizio giustizia in una regione come la Puglia e in un territorio come il Salento possano ingenerare, causa l’assenza di adeguati presidi di legalità, una situazione di allarme sociale e di denegata giustizia tale da rendere del tutto ininfluente e ingiustificato il rapporto costi/benefici di una eventuale riorganizzazione della geografia e dell’amministrazione giudiziaria”.
“Anche alla luce di quanto emerso sulla stampa e dell’allarme lanciato da Magistrati e Avvocati”, affermano gli onn. Capone e Mariano, “abbiamo ritenuto opportuno investire della questione il Ministro per comprendere più esattamente, e in ogni caso nel merito, a che punto sia il lavoro della Commissione incaricata e come si intenda procedere nel percorso di riorganizzazione della geografia giudiziaria per evitare che legittime esigenze di razionalizzazione e risparmio si traducano in costi sociali di enorme impatto e rilevanza, lasciando sguarnito un territorio come il Salento dove continuamente indagini e inchieste testimoniano la presenza di organizzazioni criminali e soprattutto i tentativi ricorrenti delle stesse di penetrare e aggredire i tessuti sociali sani”.
Nell’interrogazione i due parlamentari ricostruiscono il dibattito in corso sul territorio, evidenziando i disagi già derivanti dalla chiusura delle sedi distaccate con centralizzazione dei servizi a Lecce e Brindisi e paventando il rischio che la chiusura della Corte d’appello inneschi un meccanismo a effetto domino con la cancellazione di presidi di legalità rilevantissimi e determinanti.
“Il Salento in questi anni ha pagato alla criminalità organizzata e mafiosa prezzi altissimi”, concludono Salvatore Capone ed Elisa Mariano. “Se il contrasto alle organizzazioni criminali ha registrato moltissimi successi si deve anche alla capillarità con cui sono state condotte indagini e inchieste e alla esatta conoscenza del territorio. In questo senso l’allarme lanciato dai magistrati e dagli avvocati non va assolutamente ignorato o svilito. Smantellare presidi così importanti sarebbe sicuramente, anche sul piano simbolico, un messaggio che non possiamo permetterci il lusso di inviare. Né possiamo immaginare una giustizia non uguale per tutti”.