Guarini (civico 26): sei mesi di governo.
Ogni giorno, il cittadino mesagnese si ritrova una situazione economica e sociale per la quale irritarsi.
Ci sono, ovviamente, le gravi situazioni generali gestite dal Governo nazionale, ma è a quelle del Governo Locale che ci si intende riferire in modo particolare. Abbiamo visto nascere la Giunta Molfetta con differenti stati d’animo, ma quasi tutti abbiamo pensato che la forza numerica di quella coalizione, cinicamente costruita su precari equilibri di legittimi interessi personali, avrebbe consentito loro di governare nel migliore dei modi per la città. Non ci convinceva l’impostazione, ma da cittadini, seppure arrabbiati, ci siamo augurati e continuiamo ad augurarci che questa Giunta governi bene, quantomeno per arginare il progressivo declino della nostra città.
Amministrare un Ente Locale come il nostro era ed è un compito difficilissimo perché bisogna fronteggiare i mille bisogni che giornalmente vengono rappresentati. Ma è ancora molto più difficile perché, parallelamente, bisogna studiare ed avviare soluzioni di più lungo respiro che diano una soluzione, strutturata e definitiva, alle grandi questioni, prima fra tutte il contenimento delle tasse. Quindi, una azione “ordinaria” del quotidiano, doverosa, pronta e saggia, ed un’azione “straordinaria” competente, coraggiosa e lungimirante delle grandi questioni e dello sviluppo di ogni settore.
Sono passati quasi sei mesi dal suo insediamento, e ci chiediamo cosa ha fatto la Giunta Molfetta di tutto questo. Certamente non ha pensato al domani! E questo è molto grave. Bisogna dargli atto che si è buttata a capofitto nel quotidiano, ma anche la sua azione “ordinaria” è continuamente costellata di ingenuità, superficialità e supponenza. Il milione di euro di finanziamento perso perché non si trovavano le chiavi del Comune (ma in verità perché non si era correttamente predisposta la documentazione), la posizione sulla questione dell’Arneo assunta solo dopo cinque mesi di continue pressioni, la lacunosa gestione iniziale del campo sportivo A.Guarini, la bizzarra questione delle strisce blu dei parcheggi a pagamento, la improvvida decisione di tagliare improvvisamente e orizzontalmente i sussidi sociali, la irritante gestione dei passi carrabile con richiesta degli arretrati, sono solo alcuni esempi di gestione dell’ordinario, improvvisata ed isterica. Poi, magari, ci sarà stato qualche successo e tanti altri si pensa di ottenerli nel prossimo futuro. Ma sui grandi problemi, nulla. Nessuno studio, nessuna pianificazione di medio termine, nessun documento di policy su cui discutere. Niente sulla questione dei rifiuti e la conseguente riduzione della TARI, sulla rivisitazione del Piano Regolatore Generale, sul Piano per il Risparmio Energetico e sulla riduzione della TASI (fortunatamente soppressa dalla legge di stabilità). Niente (ancora) sulla istituzione della Carta dei Servizi e la conseguente rivisitazione della pianta organica del Comune, sulla rivitalizzazione (concreta)del centro storico con relativo Piano dei Parcheggi, niente sulla istituzione dei comitati di quartiere, sul Piano di arredo urbano (con particolare riferimento alle principali strade di accesso), niente sulla valorizzazione dell’anziano e sui lavori effettivamente “socialmente utili”, niente sulla riattivazione dei terreni incolti in agricoltura, sulla definizione di un Piano Industriale (che vada oltre la questione del PIP), sulla valorizzazione dell’artigianato, niente (ancora) sul Piano del Commercio. Tutte questioni annunciate in campagna elettorale. Ma soprattutto questioni che non possono non essere affrontate con metodo e con la giusta organizzazione, in un’ottica di medio termine, elaborando documenti di riferimento. Altrimenti andremo sempre peggio, anche se l’Esecutivo farà bene l’ordinaria amministrazione.
Noi di CIVICO26, come ogni altro cittadino di buon senso, non abbiamo alcun interesse perché il Sindaco faccia male e ci auguriamo tanto che la sua azione “ordinaria” divenga più efficace come da lui ipotizzato con la presentazione dei bilanci di previsione ed assestamento, magari vedendo crescere, nella sua Giunta, l’esperienza, la propensione all’ascolto, l’attitudine allo studio e alla pianificazione, e anche la qualità.
Certamente vogliamo che il Sindaco guardi oltre l’orizzonte, definendo piani di policy per ogni questione importante. E per questo lo incalzeremo.