Dipietrangelo: "Malessere e crisi, una città tra burattinai e incubi”

Leggo che sono chiamato in causa sulle vicende politiche e amministrative della città.

Non è la prima volta che il sindaco ed altri, con qualche insinuazione e subdolamente, tentano di farlo. Questa volta di fronte ad un tentativo di mettere in crisi l’amministrazione comunale, mi trovo inopinatamente coinvolto. I protagonisti di questo tentativo se ne sono legittimamente assunte le responsabilità. Per quanto mi riguarda non mi interessano ne’ macchinazioni e ne’ imboscate. Non ne avrei motivo, non ho ruoli e non ho e non ho cercato alcun rapporto con i protagonisti di questo tentativo.

Se capisco bene, però, da tempo Consales e’ diventato cacciatore di fantasmi ed esperto di burattini e di burattinai! Insomma materia e arte a lui nota e da lui praticata in tutti e due i ruoli. 

Per mia formazione a questa pratica ho sempre preferito la lotta politica condotta da dirigente o da militante di sinistra e sempre con lealtà e coerenza. E quando ho sbagliato, riconoscendo i miei errori, mi sono fatto da parte.

Non mi piace tramare e non ho mai fatto il burattinaio perché ho sempre rispettato e rispetto, immedesimandomi in essi, i burattini soprattutto quando, come, in questo caso,si tratta di uomini e donne in carne ed ossa con un cervello e un cuore.

Ciò che penso di questa amministrazione l’ho sempre espresso, con molta franchezza, scrivendo o intervenendo negli incontri a cui sono stato invitato. Dai riscontri avuti, ciò che penso di questa amministrazione lo pensa la stragrande maggioranza dei brindisini, che, non credo, è composta da burattini come non lo sono Michele Emiliano o la commissaria cittadina del PD o tanti elettori e simpatizzanti democratici.

A Brindisi si sta vivendo un brutto clima, frutto non solo di incertezze e ambiguità iniziali di questa esperienza amministrativa, ma di metodi e comportamenti che mal si addicano a chi ha responsabilità pubbliche. Un clima che rischia di travolgere tutto e tutti e di creare eccessive e pericolose faziosità che rischiano di non risparmiare neanche la “libera informazione” mortificandone la sua principale funzione: lo spirito critico nei confronti delle pubbliche attività e dei suoi attori. E vale per tutti.

La perdita di credibilità e di tranquillità con cui, da tempo, chi amministra la città è costretto a fare i conti, sta facendo saltare i nervi a chi, sindaco in testa, dovrebbe avere l’umiltà e la dignità di guardare in faccia la realtà cittadina.

La caccia alle streghe, la denuncia di presunti burattinai della vecchia politica impegnati a destabilizzare una “magnifica” realtà amministrativa, il complottismo contro la città, gli incubi(anche se si tratta di allucinazioni) di vecchie e frustrate trombette della politica cittadina, sono solo un modo per nascondere le difficoltà di chi ha portato la città nella situazione che i brindisini vivono ogni giorno.

Una città in profonda sofferenza, senza un progetto condiviso per l’oggi e per il futuro e senza un minimo di fiducia nelle istituzioni democratiche e soprattutto governata da una maggioranza sfilacciata e raccogliticcia e da un sindaco che agli occhi dei brindisini ha perso negli anni credibilità(così almeno si evince dagli indici di gradimento e non solo di quelli di Sole24ore ma anche di quelli di “strada”). E raccontare attraverso i social o giornalisti compiacenti di una buona azione amministrativa di chi, bontà sua, lavora per la città, a fronte di una presunta e insistente attività denigratoria e complottistica di guastatori nemici di Brindisi, di burattinai, di dirigenti autorevoli del PD che sarebbero impegnati contro il loro stesso partito, non convince nessuno. C’è o no un partito che ha voluto prendere le distanze dal proprio gruppo consiliare e da questa amministrazione?

Se il PD non chiarisce questa situazione, questo partito diventerà il problema della città. Problemi di questa natura non si affrontano ne’ con imboscate e ne’ tantomeno con tesseramenti drogati. Così come non ci sono alibi che possano giustificare reazioni scomposte, irritate e irritanti di fronte all’evidenza dei fatti e degli atti amministrativi che questo sindaco, autosospeso dal suo partito, e’ costretto a compiere pur di mantenere in piedi la baracca della sua maggioranza.

La situazione politica ed amministrativa si è talmente deteriorata che è difficile pensare di recuperarla in via ordinaria.

Qualcosa bisogna decidere per evitare un logoramento degli stessi amministratori e una agonia che la città non merita in uno dei momenti più difficili della propria storia.

Carmine Dipietrangelo

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