Di seguito una nota del partito democratico di Mesagne sulla revisione della legge regionale sui consorzi di bonifica.

Pd: Arneo, si va verso la revisione della legge. Ma che fine ha fatto chi doveva rappresentare Mesagne?

In occasione della approvazione della legge di Bilancio, la cui discussione è fissata per oggi Lunedì 1 e domani Martedì 2 Febbraio, in Consiglio Regionale si torna a parlare di Consorzi di Bonifica. Dopo le proteste dei cittadini e delle associazioni di categoria, a seguito della notifica delle famigerate cartelle dell’Arneo per servizi mai prestati, la politica tenta di mettere mano alla materia. L’artitcolo 17 della stessa legge di bilancio, emendato nel corso della I commissione bilancio del 28 Gennaio scorso su iniziativa del presidente della commissione Fabiano Amati, del capogruppo del PD Michele Mazzarano e del resto dei capigruppo di maggioranza, prevede lo stanziamento di risorse per la revisione organica della legge sui consorzi di bonifica e l’approvazione della nuova legge entro centottanta giorni dall’entrata in vigore della legge di bilancio.

Di un altro consigliere regionale del PD, Ernesto Abaterusso, é l’emendamento che propone la sospensione del tributo 630 in attesa dell’approvazione della nuova legge, che potrebbe prevedere il superamento dei consorzi stessi. Così come sentiamo il dovere di informare i cittadini sulle iniziative che il PD ha posto in essere, ci corre l’obbligo di stigmatizzare il comportamento di quei rappresentanti istituzionali nostrani che all’indomani della notifica delle cartelle consegnarono i loro propositi alla stampa, dichiarandosi pronti alla guerra santa nei confronti del Consorzio di Bonifica per poi non muovere un dito nei mesi successivi e senza far pervenire, pur potendo, alcuna utile proposta di modifica normativa. Segno che quella famosa cinghia di trasmissione tra Sindaco, Consigliere Regionale e Parlamentare, a cui Molfetta si appellava in campagna elettorale per assegnare alla nostra città un maggior peso specifico nelle aule del Consiglio Regionale ed in quelle Parlamentari, era, come tanti, un inutile slogan elettorale.

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