Pd: riordino ospedaliero, no al campanilismo, ma anche all’assordante silenzio delle istituzioni locali.
Apprendiamo dai locali organi d’informazione che di recente la Direzione ASL BR ha illustrato alla “Conferenza dei sindaci”
il costituendo piano di riordino ospedaliero provinciale.
Data per scontata la fedeltà delle cronache riportate non possiamo evitare qualche commento.
In primo luogo l’imperativo di dover rispettare le norme più recenti (Decreto Ministeriale 70, Legge 161 e Legge di Stabilità) appare a dir poco ovvio, sebbene anche su questi temi ci sarebbe parecchio da discettare, ma non certo al nostro livello periferico.
Il successivo imperativo di cui ci viene riferito riguarda la necessità di abbandonare ogni campanilismo ed anche questo ci sembra a dir poco scontato oltre che superato dai fatti purché si intenda che i campanilismi vengano effettivamente mandati in soffitta da tutti.
Peraltro non possiamo che sottolineare la nostra delusione dinanzi ad una proposta che si presenta ancora una volta troppo generica fino ad apparire quasi una mera dichiarazione d’intenti in un settore in cui la chiarezza e la programmazione risultano fondamentali. Rileviamo con soddisfazione che le dichiarazioni più coerenti paiono essere quelle del Direttore Generale, ma troviamo indisponente l’assoluta assenza di idee, proposte o anche solo richieste da parte delle rappresentanze politiche che dovrebbero invece farsi portavoce dei cittadini che rappresentano. Evidentemente siamo ancora una volta dinanzi al naufragio dell’asse Sindaco Molfetta, Consigliere Regionale Vizzino e Parlamentare Matarrelli, tanto propagandato durante la più recente campagna elettorale per le amministrative della nostra città.
Per quanto riguarda il PD di Mesagne restiamo ancorati al progetto proposto in quella medesima campagna elettorale proponendo un’adeguata riconversione di strutture esistenti ed ancora efficacemente utilizzabili, non certo per becero campanilismo, ma per dare una risposta al meglio equilibrata fra le necessità di risparmio ed il rispetto dei bisogni della cittadinanza in un settore di importanza primaria quale è la salute.
Infatti, giusto a titolo esemplificativo, riteniamo che gettare alle ortiche le due sale operatorie più moderne dell’intera provincia (costate alle tasche dei cittadini qualche milione di Euro solo pochi anni fa) nel solo intento di contrastare il “campanilismo” rappresenterebbe in se stesso un tristissimo esempio di spreco ingiustificato.