Ciracì (CoR) incontra i Giovani di Confindustria Taranto:
«Stop politiche miopi e divisorie per il Sud» - Ilva, treni, porto e occupazione.
Quest’oggi, l’onorevole Nicola Ciracì (CoR – Conservatori e Riformisti) ha ospitato a Roma, presso la Camera dei Deputati, una delegazione dei Giovani Imprenditori di Confindustria Taranto. Sono stati numerosi, importanti e di scottante attualità i temi affrontati sia con riferimento al capoluogo jonico, sia per quanto concerne il Mezzogiorno in genere: dalla questione Ilva (con particolare riguardo alla crisi dell’indotto) ai treni (Alta Velocità lungo la dorsale adriatica e scarsità dei collegamenti da e per il Meridione) alla situazione del porto nella Città dei Due Mari.
«Ho ascoltato con interesse le problematiche e i quesiti che mi hanno sottoposto i Giovani Imprenditori e ho loro promesso che me ne farò portavoce nelle istituzioni – dichiara Ciracì – anche perché le politiche del Governo stanno fortemente indebolendo l’area jonico-salentina e lo stesso territorio di Brindisi».
«A questo proposito – aggiunge il deputato di CoR – non sono affatto rassicuranti e, anzi, devono preoccupare tutti, le notizie che giungono dai corridoi di Finmeccanica, che proprio a Brindisi intenderebbe privarsi del personale delle ditte esterne, circa cento lavoratori, e che invece a Grottaglie sarebbe in procinto di internalizzare buona parte della produzione generando nell’indotto, entro fine anno, un deficit occupazionale superiore alle 450 unità».
L’onorevole Ciracì ha garantito di fare tutto quanto nelle sue possibilità per porre un argine a questa deriva, anche grazie al contributo di chi, come appunto i Giovani di Confindustria che oggi gli hanno fatto visita, dimostra di avere voglia di proporre e di fare.
«Oggi ho compreso una volta in più – conclude il parlamentare – che nelle battaglie in difesa del nostro Sud non sarò da solo e che potrò contare sul supporto e sull’apporto di energie fresche e qualificate: non è possibile che Autorità portuali, Camere di Commercio e Soprintendenze, tanto per portare altri esempi concreti, finiscano nel tritacarne di politiche miopi e divisorie, prive di programmazione e coesione territoriali, che rischiano di distrarre e di schiacciare realtà importanti per l’intera nazione quali sono, indubbiamente, quella tarantina e quella brindisina. Questo gioco al massacro, sulla nostra stessa pelle, deve finire».