On. Ciracì (CoR): un’interrogazione parlamentare sui livelli d’inquinamento dell’aria
registrati lo scorso 23 marzo in provincia di Brindisi»
Lo scorso 23 marzo 2016, nella provincia di Brindisi, le centraline dell’Arpa Puglia hanno registrato livelli altissimi d’inquinamento, complice anche la perturbazione che dal Sahara ha raggiunto la nostra Penisola. Il limite massimo delle concentrazioni di polveri sottili è stato un po’ ovunque di gran lunga sforato. A Ceglie Messapica, tanto per portare un esempio, di oltre otto volte rispetto alla norma: PM10 a 420 anziché a 50 microgrammi per metro cubo d’aria al giorno. Non da meno, purtroppo, sono state le rilevazioni a Brindisi (rilevazione media circa 350) e Torchiarolo (mediamente 350), ma ulteriori dati non sono purtroppo disponibili.
Il sottoscritto si chiede se la miscela tra i venti del Sahara e i “normali” parametri inquinanti di quel territorio abbiano in qualche modo contribuito a rendere l’aria di fatto irrespirabile e, ovviamente, nociva per la salute della comunità.
Quali le conseguenze immediate o future per le nostre vie respiratorie? Quali le possibili contromisure? Dubbi, questi, che formeranno oggetto d’interrogazione parlamentare, anche perché sembra il caso che i Ministeri dell’Ambiente e della Salute s’interessino direttamente della questione e chiariscano, nella maniera più dettagliata possibile, se sporadici fenomeni meteorologici possano di per se stessi causare sforamenti così eccessivi dei limiti prescritti in termini di qualità dell’aria. Ai Signori Ministri e alle loro Strutture di riferimento il sottoscritto chiederà, in particolare, quali siano stati percentualmente, nel caso di specie, i livelli di sabbia e scorie atmosferiche giunte dal deserto e quali, invece, quelli relativi agli agenti inquinanti autoctoni, emessi magari dai locali insediamenti industriali. Inoltre, quante volte e quando, durante l’intero arco dell’anno, si verificano simili preoccupanti fenomeni.