Pd: la politica che non c’è.
Il populismo non è una soluzione . E’ il problema.
Una certa politica orfana di saldi riferimenti ideologici si è ammalata di strabismo ed è oramai capace di prestare attenzione e di appassionarsi soltanto alla presenza sui media a tutti i costi, causando un vuoto istituzionale assoluto e praticando la consapevole assenza di una effettiva azione di governo.
Le fatiche dell’amministrare e dell’assumersi tutte le responsabilità connesse alle scelte di governo, che si sa hanno sempre qualche costo in termini di consenso, sono vissute come un inutile, quanto pernicioso, fardello che tutto sommato è meglio non caricarsi sulle spalle.
Il lavoro, la programmazione, lo sviluppo ed il rafforzamento di una visione strategica, la dedizione e la perseveranza nella realizzazione degli obiettivi richiede tempi lunghi ed altrettanto lunghi sacrifici che una certa politica miope e povera non sa e non vuole affrontare.
E’ più comodo, e certamente più remunerativo in termini di visibilità, abitare stabilmente le pagine dei giornali e delle testate online, dedicandosi con cura al ‘’ velinismo del potere’’ anziché occuparsi seriamente delle vere questioni collettive che drammaticamente si impongono ogni giorno di più sullo scenario dolente della vita quotidiana.
Mesagne non è immune da tutto ciò, anzi ne è un impareggiabile interprete.
L’amministrazione in carica a trazione Matarrelli-Vizzino-Molfetta, che ha come unico obiettivo campare di politica e tirare a campare per i prossimi 20 anni, partica con abilità la ‘’ catechesi del disprezzo’’ verso tutto e verso tutti coloro che hanno la colpa di essere percepiti come ostacoli alla realizzazione del personale destino politico di alcuni, spacciando come nuova pratica politica quello che in verità altro non è che incuria della democrazia.
Svilire le istituzioni attraverso l’annullamento delle prerogative dei consiglieri comunali, disprezzare i tempi e i modi imposti dai regolamenti comunali, scaricare tutte le responsabilità sui dipendenti dell’ente o su chi c’era prima, e, parimenti, aprire una gara per decidere il nome da dare a un parco pubblico, è una degna rappresentazione di tutto quello che la politica non deve essere.
Se vi fosse una minima tensione verso il bene collettivo presente ma soprattutto verso quello futuro la prima preoccupazione dell’Amministrazione Matarrelli-Vizzino-Molfetta sarebbe dovuta essere quella di programmare altre rigenerazioni urbane, individuare soluzioni su temi che veramente affondano le unghie nella carne viva dei mesagnesi quali il futuro dell’assistenza medica per i mesagnesi, l’Arneo, l’implentazione dei servizi sociali, la programmazione di una politica abitativa per le persone in difficolta’, insomma una serie di cose che interessano per davvero le persone in carne ed ossa che, francamente, non sanno cosa farsene delle video interviste e degli assessori bramosi soltanto di nastri da tagliare.
A quanto pare, però, nulla di tutto questo sembra appartenere all’agenda di questa Amministrazione che ha a cuore soltanto il ‘’voto’’ dei mesagnesi e null’altro. Per i diritti negati, per i servizi che non funzionano, per le tasse che non diminuiscono e per tutto ciò che non va il trio Matarrelli-Vizzino-Molfetta troverà sempre qualcun altro da incolpare.
Partito democratico Mesagne