ProgettiAmo Mesagne sul canile: E fu di nuovo proroga!
Per il canile di Mesagne continua la storia infinita degli affidamenti diretti e delle illegittime proroghe tecniche.
Nella determina dirigenziale 914 del 1 giugno u.s. infatti si afferma che, a seguito del bando di gara andato deserto e in attesa di approfondimenti giuridici, sono stati concessi altri sei mesi di proroga! Eppure, la cooperativa che gestisce attualmente il canile, aveva minacciato che alla scadenza della proroga di maggio non avrebbe più garantito il servizio alle stesse condizioni! Stranezze! Per giustificare l’incauto provvedimento ci si rifugia nuovamente in una improbabile e anacronistica prescrizione regionale del 1995(!) che prevede una riserva di affidamento per la gestione dei canili rifugio alle associazioni animaliste iscritte all’albo regionale. Una norma ampiamente superata dalla legislazione nazionale che già nel 2008(legge finanziaria 2007 n° 244) aveva chiarito che nei casi di affidamenti in convenzione, «I comuni… provvedono a gestire i canili e gattili sanitari… tramite convenzioni con le associazioni animaliste e zoofile o con soggetti privati che garantiscano la presenza nella struttura di volontari delle associazioni animaliste… ». Quindi già in presenza di procedure semplificate (Manifestazioni d’interesse, procedure negoziate) il legislatore nazionale ha previsto - al fine di tutelare il principio della libera concorrenza- la possibilità di stipulare contratti anche con soggetti privati. Al contrario, a nostro avviso, non vi è alcun dubbio sull’inapplicabilità di norme che prevedono prescrizioni di partecipazione in presenza di Bandi pubblici ad evidenza europea(bandi sopra la soglia, attualmente è di 209.000,00 euro). La limitazione, infatti, è espressamente vietata sia dal codice degli appalti(Art. 217) che dalle norme comunitarie. Vogliamo qui ricordare che l’ultimo contratto di affidamento diretto terminò il 31 dicembre 2012. Oramai, dunque, siamo a quattro anni di proroghe tecniche, un tempo assolutamente fuori da ogni controllo!
A nulla sono valsi i richiami dell’autorità anticorruzione? Tali procedure, ha sottolineato più volte il presidente Cantone, delineano un modo di amministrare la cosa pubblica deprecabile! Constatiamo purtroppo che nonostante i contributi costruttivi pervenuti dall’opposizione il Sindaco Molfetta dimostra di non voler cambiare pagina e modo di governare! Dobbiamo anche ricordare che questa è la seconda volta in tre anni(il primo bando fu emanato del marzo 2013)che si tenta di affidare il canile attraverso un bando di gara irregolare. Non è comprensibile come mai in questi anni gli uffici, piuttosto che rivolgersi alla Regione per chiedere chiarimenti, non abbiano posto un quesito o un parere all’unico soggetto terzo capace di fugare qualsiasi dubbio sulla questione, ossia l’ANAC (ex AVCP)? Eppure, come abbiamo ricordato qualche giorno fa, la situazione della nostra città, per quanto riguarda la gestione del canile, è speculare a quella di Roma Capitale dove, dopo anni di affidamenti diretti, illegittime proroghe tecniche, bandi ed avvisi pubblici irregolari tutto è stato risolto. Lo scorso mese di aprile, infatti, proprio su sollecitazione dell’autorità anticorruzione, è stato finalmente emanato un bando di evidenza europea dove è stata garantita la partecipazione alle associazioni di volontariato e ad altri soggetti economici. In conclusione, riteniamo che la situazione vada attentamente vagliata non solo per i profili di legittimità sopra richiamati ma anche e soprattutto perché crediamo che questa situazione di precarietà del canile di Mesagne possa ripercuotersi anche sul benessere dei cani. Ciò, a nostro avviso, non è più sostenibile e per tali motivi predisporremo, in tempi brevi, un esposto dettagliato e circostanziato all’ANAC al fine di chiarire definitivamente l’annosa questione.
Dott. Antonio Calabrese - coordinatore Progettiamo Mesagne -