Disegno di legge sul “Dopo di noi”, Mariano (Pd): “Un passo importantissimo verso un welfare più inclusivo”
Approvato definitivamente dalla Camera dei Deputati, dopo le modifiche apportate in Senato, il disegno di legge sul “Dopo di noi”,
che nel lessico della disabilità si riferisce al periodo di vita delle persone successivo alla scomparsa dei genitori. A renderlo noto è la deputata del Partito Democratico Elisa Mariano.
“Un risultato importantissimo – dichiara la parlamentare democratica – in quanto rappresenta una piccola rivoluzione copernicana nelle politiche sociali che dimostra l’attenzione del governo a questi temi. Come del resto dimostrava già lo stanziamento nella legge di stabilità di 90 milioni di euro proprio per il “Dopo di noi”, per sostenere le persone con disabilità grave prive di assistenza familiare; i 5 milioni per rendere più indipendente la vita delle persone disabili; l’incremento di 150 milioni per il Fondo per le non autosufficienze”.
La legge è stata richiesta a gran voce dai tanti genitori che vorrebbero assicurare al proprio figlio tutte le cure e l’assistenza di cui necessita dopo la loro morte e di veder garantiti quei progetti di vita costruiti negli anni, finora realizzati solo grazie agli sforzi delle famiglie. Da oggi, dunque, alle persone con disabilità viene assicurata una continuità qualitativa di vita.
“L’Italia – ricorda l’onorevole Mariano – resta nelle ultime posizioni sul fronte dell’inclusione sociale e dell’autonomia dei disabili, se la si confronta con altri Paesi europei, e il cammino verso una reale uguaglianza è ancora lungo e pieno di ostacoli”.
Il disegno di legge affronta le questioni riguardanti la disabilità in modo organico e punta a favorire benessere, inclusione sociale e autonomia delle persone con disabilità – in attuazione dei princìpi della Costituzionim della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea e della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità – con una strategia su più fronti: l’istituzione di un fondo Fondo per l’assistenza alle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare, l’agevolazione delle erogazioni di soggetti privati che abbiano come finalità esclusiva l’inclusione sociale; la disciplina delle modalità di definizione dei livelli essenziali delle prestazioni; gli interventi innovativi di residenzialità che riproducano le condizioni abitative e relazionali della casa famiglia. Ma soprattutto, la legge fa una scelta chiara di campo a favore di soluzioni personalizzate e quanto più possibile di tipo familiare o comunitario.
On. Elisa Mariano