La polemica nel Pd brindisino, dopo le elezioni amministrative, con i comunicati stampa
Ecco i due testi:
I sottoscrittori del presente documento sono stati candidati nelle liste del Partito Democratico nel corso dell’ultima consultazione elettorale per l’elezione del Sindaco e il rinnovo del Consiglio comunale di Brindisi.
Essi ritengono di assumere una posizione pubblica in seguito al susseguirsi di attacchi al Partito e alla sua direzione politica che, a valle dell’esito della competizione elettorale, provengono da più parti.
Tutti i candidati nella lista del PD erano consci e consapevoli delle gravi difficoltà che avrebbero dovuto affrontare in campagna elettorale, dopo l’infausta conclusione della precedente consiliatura. Nonostante gli incessanti sforzi profusi dalla Commissaria cittadina Sandra Antonica, il PD non era riuscito a risolvere politicamente (cioè prima dell’intervento della Magistratura) la crisi della precedente amministrazione, proprio a causa della pervicace volontà di alcuni consiglieri – allora in quota PD - di non abbandonare le proprie posizioni di potere.
E’ stato quello il peccato originale e la causa prima delle difficoltà con le quali il Partito ha dovuto fare i conti nella successiva campagna elettorale.
Da quella situazione è scaturita la necessità - politicamente ed eticamente inderogabile - di segnare un forte elemento di discontinuità con la precedente esperienza amministrativa, sia con riferimento agli uomini che con i loro personali comportamenti ne avevano gravemente compromesso la credibilità, sia con alcune forze politiche e movimenti civici che avevano ritenuto di avallare sino all’ultimo giorno posizioni politico-amministrative oggettivamente indifendibili.
La condivisione di questo approccio politico ha consentito a tutti i candidati della lista del PD - e crediamo anche delle liste della coalizione – di impegnarsi a sostegno della candidatura del dott. Nando Marino, quale espressione di rottura con il passato e di novità per il futuro, che egli ha incarnato perfettamente, profondendo tutto il suo entusiasmo, la sua capacità professionale e il suo curriculum di uomo onesto e perbene.
La sconfitta di misura che la coalizione di centro-sinistra ha patito non autorizza nessuno ad intentare sommari processi mediatici, né tanto meno a trarre conclusioni affrettate sulla validità del percorso politico che è stato intrapreso, che tutti i candidati hanno condiviso e sostenuto e che si appalesa ancora oggi come l’unico praticabile in una città come Brindisi alle prese con emergenze gravi e preoccupanti, che ora devono essere affrontate da un personale politico (quello uscito vincente dalla consultazione elettorale) che a prima vista appare inadeguato o, peggio, già compromesso con le precedenti esperienze amministrative che hanno prodotti guasti profondi nella gestione del ciclo dei rifiuti, nella situazione di precarietà finanziaria dell’Ente e delle sue partecipate, nella spesa sociale improduttiva che è stata sinora occasione di sprechi e di creazione di clientele costruite a scapito dei bisogni dei più deboli.
Su questi ed altri temi centrali nella vita della città, tutti i candidati della lista del PD – al di là dell’esito elettorale – intendono continuare a cimentarsi, proponendo soluzioni concrete che testimonino la volontà del Partito di radicarsi sempre più nella realtà sociale cittadina.
Confermiamo quindi la nostra fiducia nella linea politica e gestionale indicata dalla Commissaria Antonica, convinti che la fase di opposizione istituzionale a cui il PD è chiamato in Città non farà che facilitare il percorso di rigenerazione e di rinnovamento che è stato prontamente avviato.
I Candidati del Partito Democratico Brindisi: Damiano Flores, Antonio Melcore, Antonio Elefante, Francesco Renna, Francesco Cannalire, Franco Merendini, Paola Baldassarre, Teresa Biasco, Anna Spagnolo, Monica Gallone, Giusi Genco, Isabella Lettori, Angela Patronelli, Damiano Mevoli, Alessandro Gervasi.
Le riflessioni di Loiacono e Brigante sul documento dei 15 candidati PD a difesa di Sandra Antonica
Le motivazioni dei quindici firmatari candidati nella lista del Partito Democratico nella ultima consultazione elettorale, per spiegare le ragioni di una sconfitta, meritano alcune considerazioni e riflessioni.
I sottoscrittori dimenticano di dire che la loro appartenenza ai democratici è solo di tipo elettorale. La loro storia politica, ad eccezione di due, è costellata da diverse appartenenze a seconda degli appuntamenti elettorali e che nulla hanno a che fare con la nascita del Partito Democratico del 2007 e con la sua successiva evoluzione storica.
Il trasformismo e l’opportunismo l’ha fatta da padrona.
Noi che abbiamo fondato il PD non vogliamo e non possiamo confonderci con costoro.
Gli stessi, vorremmo ricordare, sono quelli che fino alla fine hanno votato delibere in consiglio comunale in sintonia con il resto della maggioranza che sosteneva l’ex Sindaco Consales.
Fatta eccezione per un voto di astensione di un singolo componente sulla famigerata delibera TARI loro hanno sempre avuto un ruolo di rilievo sia in Giunta che con deleghe speciali di notevole importanza.
Assessori che hanno votato delibere per poi pentirsi ed appoggiare il candidato scelto dalla commissaria del partito democratico di Brindisi.
Assessori candidati nelle liste del presidente della regione nel 2015 e che fino alla fine hanno sostenuto l’ex amministrazione con la loro presenza ed atti di giunta.
Ora salgono in cattedra e vorrebbero dare lezione di coerenza ed affidabilità.
Tutto questo è ridicolo e patetico.
Sarebbe opportuno un analisi più attenta delle ragioni della sconfitta della loro proposta o meglio della disastrosa dirigenza della commissaria.
Commissaria scelta senza avere esperienza e conoscenza di una città e di un territorio che meritava maggiore approfondimento dei vari problemi, attraverso, una persona, di maggiore spessore magari scelto nella nostra provincia.
I valori originari del PD da un lato e l’organizzazione del partito dall’altro sono due punti da recuperare per una organizzazione di massa che vuole essere protagonista della vita politica futura e non un outsider
Il rapporto con le fabbriche, le periferie con le loro emergenze sociali, la presenza attiva di militanti sul territorio sono temi che devono far riflettere per una prossima campagna congressuale che ci auguriamo sia il più presto possibile.
Ai firmatari ed alla dott.ssa Antonica consigliamo di fare una lunga e proficua riflessione dando voce finalmente alla base.
Quella base che motivata e coinvolta traguarda qualsiasi obiettivo (vedasi le primarie) per il bene della nostra comunità.
Luciano Loiacono e Salvatore Brigante