Ciracì (Cor): «Bene i controlli nel dormitorio, ora siano regola e non eccezione»
Ringrazio Prefetto, Questore, forze dell'ordine (Carabinieri, Polizia di Stato e Finanza) e Polizia Locale per aver dato seguito ai miei appelli ed essere entrati, stamattina, nel dormitorio di via Provinciale San Vito a Brindisi:
uno dei centri nevralgici del problema immigrazione nella nostra provincia.
Nel corso del mio "tour per la sicurezza del cittadino e l'efficienza delle forze dell'ordine", avviato la scorsa estate, in più occasioni mi ero soffermato sulla situazione, precaria sotto ogni punto di vista, del dormitorio brindisino, dove vivono in condizioni inumane 200, anziché 80, migranti.
Durante gli incontri con i rappresentanti delle istituzioni repubblicane e democratiche sul territorio, avevo invocato maggiore attenzione e maggiori controlli, a fini sia preventivi che repressivi, nei luoghi frequentati da queste persone che spesso e volentieri, anche per il fatto di non avere con sé documenti, non sappiamo chi siano o chi siano realmente e cosa ci facciano nel nostro Paese.
Non conosco ancora nel dettaglio gli esiti della verifica di stamattina, ma mi risulta che siano emerse, tra le altre cose, nuovamente carenze igienico-sanitarie. Nello stesso interesse di questa gente, ripeto: il capoluogo e in generale la nostra provincia non possono più farsi carico di tale e tanta “ospitalità”.
Rinnovo ai sindaci l’invito a non fornire ulteriore disponibilità ad accogliere e inviterò la prima cittadina di Brindisi, Angela Carluccio, a ridefinire ogni aspetto concernente proprio il dormitorio di via Provinciale San Vito.
Al di là dei risultati odierni, ritengo che quello di oggi sia stato un buon primo passo: se lo Stato esiste, deve far avvertire la sua presenza e la sua autorità per prevenire e nel caso reprimere eventuali condotte illecite o pericoli – compresi quelli di natura igienico-sanitaria – nei territori di sua pertinenza.
Mi auguro che da questo momento in poi quanto avvenuto oggi diventi regola, e non eccezione.
On. Nicola Ciracì, Conservatori e Riformisti