Unioni civili, Campana: i decreti ulteriore conferma che i diritti delle persone Lgbt sono priorità

“L’emanazione dei decreti sono l’ulteriore conferma che il tema dell’uguaglianza è una priorità di questo governo.

Da agosto abbiamo visto molte coppie unirsi civilmente e sigillare con un impegno pubblico la propria relazione familiare, l’impegno e la responsabilità verso il proprio partner. Persone che fino a poche settimane fa vivevano nell’ombra, oggi sono famiglie riconosciute dallo Stato. I decreti emanati ieri pomeriggio, che ora passano alle Commissioni Giustizia di Camera e Senato per i pareri, confermano e avviano alla conclusione un percorso legislativo che ha impegnato il parlamento negli ultimi tre anni ed il Paese negli ultimi 30. La strada per l’uguaglianza è appena iniziata e oggi si è compiuto un passo ulteriore”. Lo dichiara in una nota Micaela Campana, responsabile Diritti della segreteria nazionale del Partito democratico e relatrice alla Camera del disegno di legge sulle unioni civili.

Spiega la Responsabile Diritti del PD: “I tre provvedimenti adottati ieri dal Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro della Giustizia ha approvato, in esame preliminare, riguardano

-l’adeguamento delle norme dell’ordinamento dello stato civile in materia di iscrizioni, trascrizioni e annotazioni alle previsioni della legge sulla regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso, nonché ad adottare disposizioni recanti modifiche ed integrazioni normative per il necessario coordinamento con la medesima legge sulla regolamentazione delle unioni civili delle disposizioni contenute nelle leggi, negli atti aventi forza di legge, nei regolamenti e nei decreti;

-disposizioni di modifica e riordino delle norme di diritto internazionale privato in materia di unioni civili tra persone dello stesso sesso;

-disposizioni di coordinamento in materia penale.

Il partner dell’unione civile che aggiunge al suo il cognome del partner non perde il suo cognome d’origine. Sotto il profilo del diritto internazionale, queste norme evitano le possibili elusioni della disciplina italiana quando non esistono profili oggettivi di transnazionalità, come per esempio quando si tratta di un’unione civile contratta all’estero da cittadini italiani che abitualmente vivono in Italia. I decreti hanno apportato alcune modifiche al codice penale l’equiparazione del partner dell’unione civile al coniuge. Si consente così che possa operare il reato di violazione degli obblighi di assistenza familiare quando le inadempienze siano del partner dell’unione civile nei confronti dell’altro; che possa applicarsi al reato di omicidio l’aggravante dell’essere la vittima coniuge dell’autore, anche quando il fatto avvenga tra due soggetti legati da unione civile”.

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