Progetto SPRAR, il comunicato congiunto delle opposizioni.

“La città di Mesagne ha dimostrato più volte, nel corso della sua storia, di saper essere città dell’accoglienza e crediamo che questa vocazione vada coltivata e condivisa con tutti i cittadini;

ciò che non possiamo tollerare, invece, è che su un tema cosi delicato si consumino “affari” per pochi addetti ai lavori arrivando a calpestare leggi, regolamenti e procedimenti al cospetto della volontà “politica”. Abbiamo provato in diverse occasioni a denunciare le storture alla base del progetto SPRAR (Sistema di accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati) di Mesagne ma siamo rimasti inascoltati o addirittura ostacolati nel normale svolgimento dell’attività di opposizione – non possiamo, infatti, non evidenziare la difficoltà di accesso alla documentazione da parte dei Consiglieri Comunali -.

Nessuna voce si è levata neanche quando, con una vergognosa ingerenza, è stata la cooperativa “Rinascita” ad intimare al Comune di non concedere più atti relativi allo SPRAR. Ora persino l’indagine interna avviata dal Sindaco nelle scorse settimane, in seguito ad un esposto di alcuni Consiglieri Comunali al Ministero dell’Interno, sembra potersi concludere con un nulla di fatto. Eppure è stato lo stesso Sindaco, insieme alla Segretaria generale del Comune di Mesagne, ad ammettere che si è trattato di una procedura “irregolare e poco trasparente” e che la Giunta ha anche valutato “l’annullamento in autotutela”, poi però “frettolosamente” scartato per non andare incontro a ricorsi da parte della cooperativa. Se per un Sindaco è una colpa non sapere, lo è certamente di più sapere e voltare la testa dall’altra parte, permettendo che un bando che presenta evidenti profili di illegittimità, marchi a fuoco la sua Giunta e quindi la città. E’ legittimo dubitare a questo punto che il Sindaco oltre a non voler andare incontro a ricorsi della Cooperativa non abbia voluto urtare, più verosimilmente, delicati equilibri politici all’interno della sua maggioranza. Ma è su questo altare che può essere sacrificato il principio di legalità? Noi pensiamo proprio di no! Così come non possiamo accettare che le responsabilità riguardo a tale vicenda vengano unicamente attribuite all’incapacità della struttura amministrativa a predisporre un bando pubblico.

Se cosi fosse il Sindaco dovrebbe prendere atto che la sua “rivoluzione copernicana”, a Palazzo dei Celestini, si è tradotta in un clamoroso fallimento. Non v’è dubbio, invece, che la vicenda ha una chiara matrice politica e nessuno dei protagonisti, meno che mai il Sindaco, può sottrarsi alle proprie responsabilità. Sia conseguente, dunque, e tenga conto, senza indugio, dei risultati dell’indagine che egli stesso ha voluto. Le forze di opposizione, da parte loro, chiederanno, attraverso un atto formale, l’immediato ripristino della legalità violata, ossia la revoca della convenzione con la cooperativa, come peraltro già hanno fatto altri Sindaci in Italia in casi analoghi dove il servizio è stato comunque assicurato attraverso una gestione diretta dell’Ente Comunale.

Gruppi consiliari: “PD – Io ci credo” – Gruppo misto “Mesagne per Guarini Sindaco” – Segreterie politiche: Partito Democratico – Progettiamo Mesagne – Civico 26

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