Rogoli, segretario PD: Lettera aperta a Michele Emiliano
Caro Presidente, la comune militanza, malgrado la tua “eterodossia”, mi consente di darti del tu.
Oggi sarai a Mesagne per partecipare ad un incontro pubblico dal titolo “Dialogo sulla Costituzione” organizzato da un’associazione che legittimamente affronta un tema molto importante a due settimane dal referendum del 4 Dicembre prossimo. Ora, è difficile immaginare che questo appuntamento sarà slegato dalla campagna referendaria in pieno svolgimento, a maggior ragione se i rappresentanti istituzionali e dei comitati con i quali sei chiamato a dialogare sono, come te, apertamente e legittimamente schierati per il No alla riforma della seconda parte della Costituzione, sulla quale i cittadini sono chiamati ad esprimersi. Per questo penso che più che un dialogo, che per avere ragion d’essere presuppone l’esistenza di punti di vista differenti, andrà in scena una “tribuna elettorale” a sostegno delle ragioni No al referendum costituzionale. Non ci sarebbe nulla di sbagliato se non fosse che solo qualche giorno fa sei stato tu a dichiarare dalle pagine del “Quotidiano di Puglia” che, pur votando No, non avresti fatto campagna elettorale e che a questo Governo (che come ricorderai è nato con la missione di portare a compimento le riforme istituzionali) “non c’è alternativa”, pur sapendo che, per la situazione che si è determinata, una vittoria del No con ogni probabilità comporterebbe le dimissioni del Presidente del Consiglio.
Ma non solo, saranno tuoi interlocutori nel corso dell’iniziativa il Sindaco di Mesagne Pompeo Molfetta e il Deputato Toni Matarrelli, rispetto ai quali il tuo partito a Mesagne è collocato all’opposizione anche grazie alle tue scelte durante la campagna elettorale per le primarie prima e per le regionali poi. Lo stesso Matarrelli che oggi vota No, preoccupato dalla riduzione degli spazi della democrazia, ma che da deputato di Sel ha votato l’Italicum, la legge elettorale che per tanti sostenitori del No determinerebbe, in combinato disposto con la riforma costituzionale, le condizioni per una “svolta autoritaria”. Credo caro Presidente che ognuno è libero di seguire la propria coscienza e anche di battersi pubblicamente per le proprie idee sperando di convincere gli altri (a patto che non dichiari il contrario ), ma, francamente possiamo dircelo, dire e fare tutto e il suo contrario non è un modo serio di stare in un Partito.
A maggior ragione se per due volte in nove anni di quel Partito sei stato Segretario, proprio come è capitato a te in Puglia. Quanto alla tua attenzione per Mesagne, città alla quale non manchi mai di dichiararti profondamente legato, vorrei chiederti di informarti (ma i tuoi interlocutori non lo faranno) sulle battaglie che il PD dall’opposizione sta conducendo a difesa di principi e valori ai quali spesso, quando un tempo venivi a Mesagne sotto le bandiere del PD, hai fatto riferimento. Ad ogni modo, dal momento che è nell’esclusivo interesse della città che ci impegniamo, mi auguro che anche lontano dai riflettori di questa campagna referendaria, quando non serviranno prove muscolari, tu vorrai continuare a dedicare attenzione alla nostra comunità. In tutta franchezza, dubito che i punti di riferimento che ti sei scelto ti chiameranno per risolvere qualcuno dei problemi di questa città, a partire, ad esempio, dal futuro dell’ormai ex ospedale “S. Camillo De Lellis”.
Ti saluto cordialmente,
Francesco Rogoli
Segretario PD Mesagne.