Migranti ospiti di un Istituto religioso, Ciracì (CoR):

«Solo falso buonismo e business, ora anche Ceglie rischia un'invasione: devono essere smistati altrove».

«Nei giorni scorsi ho scritto a tutti i sindaci della provincia di Brindisi per chiedere loro di seguire l’esempio del sindaco di San Vito dei Normanni e perché opponessero un netto rifiuto all’ipotesi di accogliere ulteriori migranti nei territori che amministrano, considerato che il Brindisino, oltre a ospitare Cara e Cie, ha superato il numero stabilito dal Ministero per l’ospitalità. Per tutta risposta, però, il sindaco di Ceglie Messapica tace di fronte all’invio dei primi migranti in un istituto religioso della città che altro non rappresenta se non il primo di futuri arrivi di altri migranti, visto che Renzi e Alfano hanno ormai scelto la nostra come provincia-hotel per tutti».

Lo sostiene il deputato Nicola Ciracì (Conservatori e Riformisti, che prosegue: «Risulta evidente a tutti che questi soggiorni non hanno nulla a che fare con l’accoglienza e la solidarietà, ma nascondono soltanto piccoli e grandi business: Ceglie rischia, come tante altre città, Carovigno in primis dove alloggiano ormai quasi 400 migranti, di essere invasa poco alla volta, giacché gli uffici territoriali del governo continuano ricercare alloggi provvisori…».

Una sorta di business dell’immigrato che Ciracì proprio non tollera: «Sono insofferente – aggiunge – di fronte a questo falso buonismo perché non è una giustificazione plausibile dire sono “solo” donne e bambini ospiti delle suore; ,e allora, quando arriveranno gli uomini, perché arriveranno, che si farà? Li si caccerà via perché sono adulti e di sesso maschile? A me certe difese d’ufficio suscitano irritazione, in quanto c’è poco da star sereni e rilassati perché il problema esiste e dimostra il fallimento delle politiche di Renzi e di questo governo incapace di prendere di petto la situazione».

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