Vertenza Santa Teresa: tutti insieme incalziamo il Governo

Rischia di non essere un felice Natale per tutti, quest'anno.

Di non poterlo essere per i 120 lavoratori della Santa Teresa che stanno per essere scaraventati in mezzo ad una strada, per le loro famiglie comprensibilmente angosciate ed anche – mi auguro - per la cattiva coscienza di coloro che hanno procurato questa inaccettabile situazione.

Davanti al baratro di un licenziamento di massa, non è però evidentemente il tempo delle polemiche, così come non è il momento di azzardare soluzioni palesemente impraticabili o campate in aria. Mi permetto di rivolgere un appello a tutte le istituzioni interessate presenti nel territorio, tra tutte certamente al presidente della provincia ed ai miei colleghi parlamentari: muoviamoci, diamoci da fare tutti insieme ma nella direzione più opportuna. Che, mi pare chiaro, non è quella di chiedere alla ASL di farsi carico degli oneri di un servizio che non può competerle; e certamente non è quella di sollecitare la Regione Puglia a risolvere una vertenza che non ha creato e che potrà affrontare solo collateralmente.

Mi spiego. E' la riforma Del Rio ad aver per così dire «abolito» le province, è il passato Governo nazionale ad aver sottratto le risorse che consentivano lo svolgimento di servizi essenziali alla comunità quali la manutenzione delle scuole, delle strade, del verde pubblico e, di fatto, di mantenere le 120 unità lavorative. Che senso ha allora evitare di interpellare il Governo, di incalzarlo su questo punto nevralgico, per rinviare l'onere della risoluzione sulle spalle di altri enti? Anzi, oggi è vieppiù urgente contrapporre un fronte comune saldo e deciso al Governo in carica, soprattutto dopo l'impegno, da alcuni parlamentari pubblicamente assunto, di presentare emendamenti alla legge di bilancio in modo da rinvenire la necessaria copertura finanziaria per salvaguardare servizi e lavoratori. Io farò la mia parte, anche dall'opposizione, disponibile a farla con tutti coloro che hanno a cuore le sorti di lavoratori incolpevoli. Domani pomeriggio, di ritorno dai lavori parlamentari, porterò la testimonianza della mia solidarietà nel luogo della loro dolorosa protesta.

Toni Matarrelli

Deputato della Repubblica

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