Sanità, incontro in Regione Ciracì-Zullo:

"Il piano di riordino penalizza il Brindisino, eccone le prove. Proposte di modifica in Commissione"

«Il cosiddetto piano di riordino della sanità pugliese penalizza e danneggia soprattutto Il Brindisino».

Lo sostiene l'On. Nicola Ciracì (CoR) che oggi in Regione ha incontrato il presidente del gruppo dei Conservatori e Riformisti Ignazio Zullo. Con il parlamentare anche una delegazione sanitaria in rappresentanza dei presìdi ospedalieri di Francavilla Fontana (dott.ssa Campana), Ostuni (dottori Spennati e Farina) e Ceglie Messapica (dottor Urso), oltre al consigliere comunale di Ceglie Messapica Gianluca Argentiero, al presidente del Comitato civico per la salvaguardia dell'ospedale di Ceglie Cataldo Rodio, e al coordinatore cittadino CoR di Francavilla Fontana Romeo Lippolis.

Un po' di numeri.

Che il territorio brindisino sia stato snobbato e declassato lo s'intuisce a partire dai freddi numeri. I posti letto sono mediamente inferiori rispetto a quelli garantiti alle altre province pugliesi. Qualche esempio:

- Per Nefrologia a Brindisi un solo posto letto ogni 20.036 abitanti, a Foggia uno ogni 13.435;

- Per Cardiologia, media regionale di un posto letto ogni 6mila abitanti, mentre a Brindisi un posto letto ogni 9.500 abitanti;

- Per Utic (Unità di terapia intensiva coronatica) mediamente in Puglia è previsto un posto ogni 18mila abitanti, a Brindisi e provincia uno ogni 25mila.

«Ciononostante - spiega Ciracì - e malgrado la paventata chiusura Nefrologia a Francavilla, si dovrebbe far fronte, con soli 20 posti letto restanti, anche alle esigenze di un territorio che conta circa 200mila abitanti».

«In quel di Ostuni - aggiunge - è stata disposta la chiusura di Cardiologia e Pediatria, mentre il pronto soccorso è relegato in locali angusti e assolutamente inidonei. In più, si dovrebbe far fronte alla nuova istituzione di Pneumologia... Disagi su disagi, nonostante la Città Bianca sia da molti anni una delle mete turistiche più gettonate della Puglia, con la sua popolazione che praticamente raddoppia per metà dell'anno e oltre. Ma, invece che potenziare e rendere all'altezza della situazione il pronto soccorso, qui si pensa di chiudere addirittura Cardiologia e Pediatria. Follia pura».

«Ceglie - prosegue, in linea con Rodio e Argentiero - rischia di non avere il Centro Risvegli al San Raffaele né il codice 28 per i pazienti affetti da lesioni midollari né, tantomeno, i necessari servizi assistenziali a ciclo continuo per i pazienti cronici da allocare nell'ex ospedale».

Il capogruppo regionale dei CoR Zullo ha assicurato ai suoi ospiti odierni che farà sue le loro battaglie a partire dalla Commissione Sanità convocata per mercoledì prossimo nella convinzione che sia l'intero piano di riordino a essere carente in quanto non fondato su precedenti e adeguate valutazioni demografiche, epidemiologiche e finanziarie, la cui assenza lo rende un "taglia e cuci" senz'alcuna reale ratio.

«Quella che stiamo conducendo è una battaglia di buonsenso - conclude Ciracì - in difesa delle reali esigenze del territorio, ragion per cui chiederò a tutti i miei colleghi e ai consiglieri regionali brindisini di farsene a loro volta carico e di costituire un fronte comune e coeso per risvegliare il presidente il presidente Emiliano».

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