Giorno del Ricordo, Ciracì (DI) alla Camera:
«Scarsa conoscenza dal basso: chiederò d’intitolare una via o una piazza a Sergio Endrigo, esule istriano rifugiatosi a Brindisi»
«Da quella volta non l’ho rivista più
Cosa sarà della mia città
Ho visto il mondo e mi domando se
Sarei lo stesso se fossi ancora là
Non so perché stasera penso a te
Strada fiorita della gioventù
Come vorrei essere un albero che sa
Dove nasce e dove morirà
È troppo tardi per ritornare ormai
Nessuno più mi riconoscerà…»
Ha esordito con questa citazione di Sergio Endrigo (“1947”) nel suo intervento in aula alla Camera l’On. Nicola Ciracì (Direzione Italia), che ha ricordato il dramma delle foibe e come, purtroppo, il Giorno del Ricordo (10 febbraio) sia ancora tutt’altro che una ricorrenza realmente conosciuta e sentita dal basso in tutta la nazione.
«Sergio Endrigo – ha dichiarato – è stato un esule istriano che è arrivato a Brindisi nel 1947 insieme a tanti altri profughi, rimasti ospiti del “Collegio Tommaseo” per diversi anni dove hanno studiato per poi, in molti casi, integrarsi nel tessuto sociale brindisino. Al di là della sovra-commemorazione che avviene in queste ore, io penso che dal basso la commemorazione sia ancora debolissima: io vorrei sapere quante scuole della mia provincia, oggi, ricordano una figura importante come quella di Sergio Endrigo, oltre che di tutti gli istriani che sono vissuti nella mia provincia, quante istituzioni lo ricordano. Secondo me, nessuna. Non poche, nessuna. E credo che ridurre tutto questo solo a un formalismo sia l’errore più grave che si possa compiere e significhi delegittimare il valore di questa festa, perché per me è una festa, anche se devo dire che ho molto apprezzato le sue parole (rivolto alla presidente della Camera Laura Boldrini) “atto di giustizia”. Beh, un atto di giustizia deve, secondo me, essere fatto fino in fondo, non basta il formalismo di una commemorazione, ma c’è bisogno che la memoria venga conservata in tutti gli aspetti di questa storia, anche in quelli più profondi, anche in quelli più intimi. Ritengo che lo Stato italiano debba fare molto, molto di più. Spero che il presidente della Repubblica sulla sua agenda segni già da oggi che il 10 febbraio 2018 avrà un impegno più importante di qualsiasi appuntamento all’estero».
Il deputato ha poi espresso apprezzamento per le rassicurazioni della presidente Boldrini, la quale ha rammentato come esista a tutt’oggi un impegno istituzionale per celebrare la ricorrenza del 10 febbraio anche nelle scuole.
Ciracì annuncia che chiederà all’Amministrazione comunale di Brindisi d’intitolare una via o una piazza al noto cantautore Sergio Endrigo a futura e perenne memoria del suo rapporto con la città.