Mesagne per Orlando: ecco le ragioni del nostro sostegno al ministro della Giustizia
“Unire l’Italia unire il PD, una casa divisa non può reggere”, è con queste parole che si apre la mozione congressuale di Andrea Orlando
ed è questa ambizione che, da cittadini e militanti della sinistra di diverse generazioni, sentiamo di dover sostenere con convinzione. Ridurre le distanze economiche, sociali e culturali, riconnettere cittadini ed istituzioni nel pieno di una grave crisi della democrazia è per noi la funzione storica del PD.
Le riforme istituzionali mancate in seguito al voto del 4 Dicembre scorso hanno segnato il superamento dell’idea secondo la quale la ricostruzione del rapporto con la società passava per una modifica dell’architettura costituzionale. La crisi della democrazia si supera se si affronta la questione sociale all’origine delle divisioni che si sono manifestate nel voto. Il PD non è stato percepito come forza di cambiamento nelle periferie, tra i più deboli, da otto giovani su dieci che hanno votato “NO”.
Noi riteniamo che il discrimine tra destra e sinistra non sia finito, a Mesagne cosi come in Italia e nel mondo. Non sono mancati interventi legislativi che hanno consentito un avanzamento sul terreno dei diritti, dalla legge contro il caporalato al “Dopo di noi”, dalla legge sulle unioni civili a quella approvata ieri alla Camera sui minori stranieri non accompagnati. Cose importanti ma purtroppo non ancora sufficienti a colmare stridenti differenze economiche, culturali e tra grandi e piccoli centri urbani. Oggi è tempo di combattere una destra che trova nella società dell’esclusione grandi consensi, che mette in discussione la democrazia proponendo isolazionismo, fagocitando le paure di chi si sente solo e abbandonato di fronte a fenomeni come l’immigrazione e il terrorismo.
Il PD ha ragion d’essere se saprà dare al paese una via d’uscita autenticamente democratica alla crisi del nostro tempo. Se saprà farsi carico di rigenerare il rapporto tra la società, la politica e le istituzioni, lottando contro le enormi ingiustizie e disuguaglianze, mettendo al centro una nuova generazione – quei giovani che rappresentano il capitale umano più formato dal dopoguerra ad oggi – , per migliorare le regole e la produttività del nostro sistema, offrendo a tutti occasioni di lavoro. Occorre unire l’Italia ricucendo lo strappo con il Mezzogiorno che con i suoi 20 milioni di abitanti rappresenta la più grande area in ritardo di sviluppo di Europa, nonostante alcune eccellenze sviluppatesi, a macchia di leopardo, orgoglio dell’intelligenza della imprenditorialità dei nostri territori. Noi non possiamo commettere l’errore di inseguire gli altri su questo terreno.
Per essere utile al Paese il PD ha bisogno di riformare se stesso, tornare ad essere luogo di partecipazione, di inclusione, baluardo di democrazia in tante aree del nostro Paese. Dobbiamo tornare ad essere attrattivi e rendere questo partito “agibile” per tutti, tornare a mettere insieme “l’intelligenza dei senza potere” . Per questo serve ridare valore alla tessera, alla partecipazione attiva di iscritti e militanti, soprattutto giovani, ai quali non possiamo chiedere a quale corrente si iscrivono e di quale filiera intendono far parte. Occorre organizzare la presenza del PD nelle nostre comunità, dove spesso non sappiamo cosa succede, nei quartieri, nelle periferie cosi come nei luoghi di lavoro e di studio, valorizzando al massimo le ragioni della nascita stessa del PD.
Siamo convinti che il tentativo posto in essere da Andrea Orlando vada in questa direzione e per questo lo sosterremo, e chiederemo ad altri di farlo, nel voto tra gli iscritti di domenica 2 Aprile e alle primarie del PD che si svolgeranno il 30 Aprile prossimo.
Coordinamento “Mesagne per Orlando”
Amelia Ignone, Fernando Orsini, Silvio Molfetta, Mary Capodieci, Cosimo Vozza, Francesca Riccio, Antonio Mitrugno, Rosanna Saracino, Gino Sconosciuto, Maria Concetta Volpe, Lino Guglielmi, Daniela Faggiano, Vincenzo Rubino, Antonella Falcone, Massimo Geusa, Damiano Franco, Andrea Poci, Johnny Cavallo, Cosimo Faggiano, Giuseppe Indolfi, Francesco Casamassima, Carmelo Molfetta, Vincenzo Volpe, Franco Scoditti, Mario Ignone.