La "M": recuperare e assegnare i locali comunali e rendere partecipe la comunità.
E’ da diversi lustri che ogni amministrazione che arriva a Palazzo Celestini fa una promessa: fare il censimento dei locali di proprietà comunale
chiusi oppure affidati ad associazioni o enti di vario genere; l’obiettivo è quello di capire qual è il reale patrimonio immobiliare e poter così magari ripensare al suo utilizzo. Sta di fatto però che la promessa viene puntualmente disattesa da tutti nonostante - in linea teorica - il lavoro affidato agli uffici preposti potrebbe continuare al di là del succedersi delle vicende politiche. A questo si aggiunge che spesso per questi locali, affidati magari molti anni addietro ad associazioni oggi “fantasma”, il Comune paga le utenze e non ne verifica mai il reale utilizzo e il concreto beneficio per l’intera comunità. Nel consiglio comunale dello scorso 24 aprile, il Sindaco Molfetta conferma proprio questa situazione affermando in modo chiaro che ad oggi non si ha “un’anagrafe precisa delle utenze, degli affitti, dei comodati d’uso (…) dei nostri beni immobili” e che ancora oggi questo censimento è “approssimativo”, è fatto in modo disordinato, con “informazioni sparse” e addirittura in capo a diversi uffici; nello stesso consiglio il Sindaco conferma che gli uffici stanno lavorando per risolvere il problema ma non riesce a dare delle tempistiche; a questo punto è lecito chiedersi come mai questo problema a due anni dall’elezione del sindaco Molfetta è ancora lontano dall’essere risolto?
Simboli di questa inerzia sono in particolare l’ex Tribunale e l’ex informagiovani, ovvero il locale posto al centro della Villa Comunale. Riguardo l’ex Tribunale da anni si parla della sua riconversione e il suo possibile affidamento ad associazioni e, nell’ultima parte della consigliatura Scoditti, si realizzò anche un vero e proprio progetto, con evidente utilizzo di risorse pubbliche, ipotizzando la realizzazione di una vera e propria “Casa della Cultura”. Certamente l’idea arrivata nelle ultime settimane di vita della precedente amministrazione poteva apparire pretestuosa e finalizzata “a scopi elettorali” ma è altrettanto vero che l’idea non era poi così peregrina dato che tantissime associazioni attive sul territorio cercano continuamente degli spazi dove poter svolgere le proprie attività. A tal proposito, inoltre, è di qualche settimana addietro la proposta di “Mesagne Bene Comune” che a quanto pare è diventata lettera morta; ma tant’è.
Un altro simbolo è anche l’ex informagiovani al centro della Villa Comunale: un bellissimo locale in posizione strategica che da quasi dieci anni è in completo abbandono se non fosse per qualche iniziativa estemporanea – come ad esempio la bellissima mostra/museo di effetti speciali dei fratelli Magrì – o per essere utilizzato per distribuire le buste della spazzatura (sic!).
E’ certo che in questi anni tante associazioni hanno richiesto di poter utilizzare i tanti locali abbandonati dal Comune ma puntualmente la risposta è stata negativa adducendo alcune volte la scusa che “se lo do a tale associazione magari un'altra associazione potrebbe lamentarsi”: la tipica politica nostrana “dello 0 a 0” secondo la quale è meglio non cambiare l’attuale equilibrio per non scontentare nessuno.
Noi de La M proponiamo che quanto prima il Comune di Mesagne si adoperi per completare il censimento dei locali di sua proprietà ma che soprattutto il prima possibile riprenda in mano il progetto dell’ex Tribunale e che, con un percorso condiviso, si possa arrivare al suo affidamento. Lo stesso vale per il locale al centro della Villa Comunale per il quale si potrebbe pensare ad un concorso di idee. Una cosa è comunque certa, non è più rimandabile una politica di gestione corretta dei beni pubblici ed è necessario il prima possibile lavorare affinché sia elaborata una giusta politica di riconversione e gestione che possa aiutare le associazioni del territorio, vero e proprio cuore attivo della nostra comunità.
Riuscirà il Sindaco a risolvere questo problema? O dobbiamo auspicare che passi presto anche questa consiliatura? L’auspicio è che il primo cittadino, anche in seguito a quanto affermato in consiglio comunale, prenda in mano la situazione con coraggio e decisione e, al costo di inimicarsi qualche associazione “fantasma” e qualche dipendente comunale, porti finalmente a casa il risultato. Senza trovare le solite sfiancanti scuse a cui la politica in questi anni ci ha abituato.
Il direttivo de “La M”