Sanità pubblica in “svendita”. L’amministrazione comunale soccombente!
Gli inopportuni toni trionfalistici con cui l’amministrazione ha commentato la delibera dell’ASL di Brindisi (delibera n° 975) in merito all’attivazione dell’Hospice, nascondono invece le molteplici difficoltà
che l’amministrazione comunale sta incontrando in merito alla riconversione di quello che fu l’ospedale di Mesagne in un mero “ambulatorio distrettuale”! Tutte le proposte fatte dal comitato tecnico locale, infatti, istituito circa un anno fa per redigere una proposta di riconversione dignitosa per il nostro nosocomio, si stanno sgretolando giorno dopo giorno davanti alla disarmante impotenza della giunta Molfetta! Non solo, è bene ricordare che pochi giorni prima della firma del protocollo d’intesa fra il Sindaco e la regione puglia, il direttore generale dell’ASL brindisina, con un vero e proprio colpo di mano, espunse dalla proposta fatta dalla comunità mesagnese servizi e prestazioni a nostro avviso, fondamentali, per salvaguardare il fabbisogno di salute proveniente dal territorio brindisino: centro dialisi, Pronto soccorso per codici meno gravi, degenza riabilitativa, laboratorio di biomeccanica posturale, riduzione delle attività dei day service chirurgici ecc.; oggi, come se ciò non bastasse, si sta cambiando anche strategia in merito all’implementazione di alcuni servizi promessi fra cui appunto l’Hospice, la cui attivazione prevista già da aprile e al momento non solo posticipata ma addirittura si è deciso di affidare la gestione di tale servizio ai privati contravvenendo a ciò che era stato concordato con l’amministrazione locale.
Tornando al merito della delibera sopracitata, è appena il caso di puntualizzare, che la delibera stessa si limita solo a richiedere alla regione la possibilità di assegnare ai privati un servizio che sarebbe dovuto essere pubblico. Inoltre la stessa delibera smentisce clamorosamente le dichiarazione del consigliere delegato alla sanità Dr. Lenoci, che qualche settimana fa aveva dichiarato che la riconversione sarebbe dovuta avvenire entro 18 mesi, mentre la delibera parla chiaramente del 31.12.2017(ossia entro sei mesi).
Ai cittadini mesagnesi bisogna dirla tutta la verità, bisogna dire che la famosa “piastra ambulatoriale”, che ad avviso del sindaco dovrebbe attenuare l’annosa questione delle liste d’attesa, altro non è che il servizio ambulatoriale che già esiste a Mesagne da tempo, ergo, non cambierà nulla; ai cittadini mesagnesi bisogna dire che si sta “svendendo” la sanità pubblica a favore dei privati; ai cittadini mesagnesi bisogna dire che la privatizzazione dell’Hospice segue quella completa del servizio 118 di pochi giorni fa: ambulanze private e auto mediche pagate lautamente per prestazioni che prima venivano assicurate dal servizio pubblico e che stanno mettendo in serie difficoltà i dipendenti dell’azienda sanitaria costretti alla mobilità dopo diversi anni di servizio. Insomma continua l’enorme, sconsiderato spreco di risorse nell’ambito della sanità pubblica. Basti pensare, ad esempio, che il presidio ospedaliero di Mesagne spende circa 500 euro al giorno(!) per un auto medica quasi mai utilizzata (540.000 euro in tre anni!).
E intanto i problemi reali, vedi la congestione del pronto soccorso del Perrino di Brindisi, l’affollamento dei centri dialisi pubblici, la diminuzione drastica dei posti letto per acuti, la disastrosa e indegna questione delle lista d’attesa bloccate, rimangono irrisolti perché, per il governo regionale e per i sodali burocrati della sanità pugliese, le PRIORITA’ sono altre!
Il coordinatore di ProgettiAmo Mesagne
Antonio calabrese
per il Meetup Mesagne 5 stelle
Angelo Josè Pacciolla