Pd: la rigenerazione urbana è una attività fondamentale nel percorso di sviluppo di una comunità.
Fa parte dell’idea di progresso della città ed ha l’obiettivo specifico di realizzare i passi culturali, sociali, economici, integrati in un processo di sviluppo urbanistico,
atti ad evitare problemi di degrado fisico e disagio sociale di alcune zone, tutelando il patrimonio storico-culturale, paesaggistico, ambientale. La riconversione in chiave integrata e moderna delle aree urbane da rigenerare, oltre a migliorarne le condizioni di abitabilità, confort e qualità della vita, ne assicura condizioni di sviluppo sostenibile, sociale ed economico.
Il bando pubblicato dalla Regione Puglia (Bollettino Ufficiale del 23 maggio 2017) è un passo obbligatorio nel percorso di sviluppo appena descritto. A tal riguardo il Comune di Mesagne, nel corso delle passate esperienze amministrative, si è dotato degli strumenti necessari ad ottemperare alle richieste del quadro normativo regionale (DRAG, documento regionale di assetto regionale) ossia il Documento Programmatico per la Rigenerazione Urbana (approvato con delibera di C.C. n. 70 del 13 novembre 2008) e il Programma Integrato di Rigenerazione Urbana (PIRU). Grazie a questi strumenti è stato possibile partecipare al precedente bando di rigenerazione urbana (2011) e ricevere il finanziamento di circa due milioni di euro per la realizzazione del parco di via Sasso.
Fondamentale è l’implementazione di modelli partecipativi, il coinvolgimento del maggior numero di soggetti possibili: cittadini, associazioni, enti pubblici e soggetti privati. Per questo motivo, a due settimane dalla pubblicazione del bando, si è già aperto un dibattito pubblico in molte città.
A Mesagne invece, se si fa eccezione per un paio di dichiarazioni molto generiche del Sindaco, non si sente nulla: nessuna discussione che richiami la città ad una riflessione collettiva per individuare punti critici, zone di degrado urbano e sociale che necessitano di interventi urgenti. Forse perché serve un’idea di sviluppo che questa Amministrazione, la quale sta abituando la città ad una ordinaria e cattiva gestione della cosa pubblica alimentandosi solo di occasioni estemporanee, non ha e non può avere. Occorre un’idea della città, di strategie per il miglioramento delle condizioni abitative, ambientali e culturali, che sembra non appartenere agli attuali amministratori.
Sarebbe, questa, un’occasione storica per la rigenerazione della zona del vecchio mattatoio (che rischia il confinamento urbano e sociale con la chiusura del passaggio a livello di via Damiano Chiesa); per la zona del rione Grutti e della stazione FS che potrebbe diventare parcheggio e zona di collegamento dell’asse Nord-Est per una viabilità ciclabile; per vaste zone del centro storico con il miglioramento della qualità della vita, del confort e dell’inclusione sociale promuovendone il patrimonio architettonico-culturale ed il valore turistico.
Partito Democratico – circolo di Mesagne.